I primi 24 pazienti entreranno all’inizio della prossima settimana e a pieno regime saranno circa 200 i posti di terapia intensiva disponibili: il punto sul nuovo ospedale nei padiglioni di Fieramilanocity è stato fatto questa mattina nella conferenza stampa di presentazione della nuova struttura dal presidente della Regione Attilio Fontana, insieme al presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, al direttore generale del Policlinico di Milano, che lo avrà in gestione, Ezio Belleri e Gerardo Solaro del Borgo, presidente Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine d Malta che ha riportato un messaggio di Guido Bertolaso. “Questo hub potrà diventare un punto di riferimento per la rianimazione, tanto che il Governo ha già detto di voler riprodurre quanto abbiamo fatto qui al centro e al Sud Italia”, ha detto Fontana riferendo inoltre di aver parlato con il ministro della Salute Roberto Speranza e che, per quanto riguarda il futuro dell’ospedale dopo l’emergenza, “la sua intenzione sarebbe lasciarlo in modo che ci sia uno spazio pronto in caso di eventi analoghi. Pazzali ha poi fornito i dettagli della struttura, che in una prima fase è composta di 8 reparti con 53 letti, che aumenteranno poi in altri due step di 104 e di 48. “Quindi in totale avremo circa 200 posti letto”. “La struttura rimarrà finché necessario”, ha detto, ed abbiamo già “pianificato lo smontaggio e lo stoccaggio in un magazzino perché le attrezzature possano essere utilizzate in altre occasioni”. La realizzazione, ha ricordato il presidente di Fondazione Fiera è stata realizzata grazie alla raccolta fondi che ha visto “oltre 1200 donatori, dalla signora che ha messo 10 euro a chi ha messo 10 milioni”. “Abbiamo raggiunto quasi 21 milioni di euro che consentiranno di chiudere questo progetto, fatto quindi grazie alla generosità di questo Paese”. Il dg del Policlinico, Belleri ha sottolineato che i nuovi padiglioni sono “a tutti gli effetti un reparto del Policlinico” e “rappresenta uno strumento fondamentale per la battaglia contro il Covid-19. “Il ricovero in terapia intensiva – ha ricordato – è l’unico strumento che attualmente abbiamo per dare al paziente tempo necessario per sconfiggere virus”.