Coronavirus, Sala: “Per il rientro al lavoro tamponi per la ‘patente di immunità'”. Il sindaco ‘candida’ Milano come “area test per la Fase 2”

“Basta confondere la forma con la sostanza. Chi ha una patente di immunità perché ha fatto un test deve essere messo in condizione di tornare al lavoro, ma a monte deve fare il test: lo dico perché i test non vengono ancora utilizzati ma sappiamo che gli ospedali li fanno”. Così il sindaco Giuseppe Sala nel quotidiano videomessaggio dal suo ufficio a Palazzo Marino, in merito alla prosecuzione del lockdown sino al 3 maggio, data comunicata ieri dal premier Giuseppe e sulla quale Sala ha detto di non voler fare commenti perché “non spettano a lui”. Il sindaco ha spiegato che “da un lato bisogna capire se si riapre una fabbrica o una cartoleria, ma la questione fondamentale è capire chi torna al lavoro: insisto a dire che se i giovani sono i meno colpiti dal virus, tornino prima al lavoro loro e quelli che hanno una patente di immunità”.

Ieri il sindaco aveva già chiesto: “Noi non sappiamo quanti sono gli immuni, perche’ non sono ancora stati autorizzati ufficialmente questi test. Alcune regioni come Emilia Romagna e Veneto sono gia’ partiti, non la Lombardia, però qui mi rivolgo alla scienza e al governo, autorizzateli anche se non sicuri al 100% perché è peggio non avere nessuna informazione”.

MILANO AREA TEST PER FASE 2 – “Ho chiamato Vittorio Colao, un grande manager e per me anche un amico, che ha il ruolo delicato di essere a capo del comitato per la Fase 2: mi sono permesso semplicemente di dirgli che è logico che stiate a Roma ma qualunque cosa penserete e ideerete dovrà trovare applicazione nel territorio: se riterrete che Milano possa essere un’area test di applicazione noi siamo qui”. Così il sindaco Giuseppe Sala nel quotidiano videomessaggio dal suo ufficio a Palazzo Marino.