“Per la Fase 2 chiediamo al comune l’estensione degli orari di vendita per rendere meno intensa la frequentazione dei mercati. Chiediamo inoltre che ci sia un condono dei tributi locali come COSAP (occupazione suolo pubblico) e TARI (tassa spazzatura) per i mesi di esercizio non goduti causa il lockdown e riteniamo doveroso anche un intervento sul tema mobilità: alla Regione abbiamo già chiesto di rinviare il termine del 30 aprile per aderire all’accordo siglato sulla scatola nera MoVe-In. La stessa richiesta la inviamo anche al Comune di Milano, ribadendo l’esigenza di chiarire cosa intende fare Palazzo Marino su OBU: in un momento in cui gli ambulanti lottano per la sopravvivenza, vogliamo sperare che si prenda atto dell’impossibilità di sostituire i vecchi furgoni per gran parte degli operatori”. Così in una nota Franco Sacco, presidente dell’Associazione Nazionale Ambulanti di Confesercenti Milano che prosegue: “Ci stiamo rivolgendo inoltre alla Regione perché modifichi ulteriormente la propria ordinanza, consentendo che sui mercati scoperti possano tornare i colleghi alimentaristi, come previsto dalla normativa nazionale, senza però penalizzare chi per un motivo o per l’altro ancora non sia in grado di tornare al lavoro, avendo a tal fine richiesto che sia temporaneamente soppresso il conteggio delle assenze. Non ci sono mercati o banchi di serie B: – conclude Sacco – oltre all’alimentare lavoriamo per consentire a tutti gli ambulanti di tornare quanto prima a operare sui loro posteggi, ma occorre garantire a commercianti e consumatori la dovuta sicurezza, senza dimenticare il problema della sostenibilità economica delle nostre attività”.