Coronavirus, gli studenti dei licei milanesi al Ministro: “Ascolti anche noi, torniamo in classe”

“In questo periodo di emergenza siamo stati colti impreparati, ognuno si è arrangiato come poteva e la didattica a distanza ha avuto la sola funzione di tampone. Come studenti non possiamo ritenerci soddisfatti non essendo mai entrati nelle priorità delle strategie che andavano e vanno delineandosi. La scuola è e continua ad essere il grande assente dal dibattito politico e sociale condotto sino ad oggi, d’altro canto siamo anche lo Stato che spende meno in istruzione confrontato con gli altri paesi europei. Ci appelliamo pertanto al Governo, al Ministro e a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento perché gli studenti, in tutte le loro forme di rappresentanza istituzionale vengano e debbano essere consultate”. Così i rappresentanti degli studenti di alcuni Licei di Milano e provincia (Ludovico Tozzo, rappresentante del liceo artistico Boccioni, Milano; Matteo Greco studente del liceo classico Beccaria, Milano; Jacopo Tornabene rappresentante del liceo artistico Boccioni, Milano; Jacopo Marchesi, studente del liceo Vittorio Veneto, Milano; Federico Rovida studente del liceo Primo Levi, San Donato Milanese). “Troviamo grave ed ingiusto che non vi sia stato un nostro diretto coinvolgimento nelle decisioni, non solo per ciò che riguarda la chiusura della prima fase ma ancor più grave che nessuno pensi a coinvolgerci per delineare ciò che ci attenderà con l’apertura della scuola e dei mesi a seguire. Chiediamo, d’ora in avanti, di essere presi in considerazione e consultati così come avviene ed è avvenuto con le rappresentanze di molte delle categorie sociali del nostro paese – affermano -. Proponiamo, che oltre all’ esame di maturità in presenza, ci sia un rientro in piena sicurezza nelle scuole dando così un forte segnale in grado di contribuire ad attenuare il semplice esercizio virtuale vissuto in questi mesi. Quei pochi giorni saranno da base e da terreno su cui costruire la riapertura delle scuole a settembre e per delineare il perimetro di un nuovo modello di intendere e vivere l’istituzione scuola. Chiediamo ufficialmente – proseguono gli studenti – che la ministra convochi nel più breve tempo possibile un tavolo di lavoro e di consultazioni con le rappresentanze studentesche. Questo appello che rivolgiamo formalmente al governo e a tutte le forze politiche rappresentate in parlamento riteniamo debba in primo ordine essere sottoscritto da tutti coloro che condividono con noi questa vibrante richiesta”.