Studenti in piazza per la prima manifestazione dopo il lockdown. In piazza Duomo celebrato il “funerale dell’istruzione”

Studenti, genitori, personale Ata e docenti in piazza per protestare contro le modalità del rientro a scuola. Si sono dati appuntamento questa mattina in largo Cairoli in più di 400 al grido “senza la scuola non c’è futuro”. “Sciopero per il futuro priorità alla scuola”, “precari crimine di Stato”, “stabilizzazione unica soluzione” e “studenti uniti contro la crisi” alcuni degli striscioni esposti dai manifestanti.
Tra i movimenti e le sigle presenti, Rete degli Studenti, Adl Cobas, Priorità alla scuola, Cub, Usb, il Fronte della gioventù comunista e Fridays For Future.
“Vogliamo una scuola che non sia come prima – spiega Chiara Ponzini di Priorità alla scuola -. Bisogna pensare all’edilizia scolastica, investire i fondi del Recovery fund nell’istruzione. È arrivato il momento di risolvere il problema del precariato, la nostra visione di scuola è antirazzista, antisessista e che parli di ambiente”.

Arrivati in piazza Duomo, i partecipanti alla manifestazione per la scuola, partita da Cairoli, i hanno dato il via a delle lezioni improvvisate di femminismo, a cura del gruppo Non una di Meno, ambientalismo, con Fridays For Future, e sul razzismo.
In piazza, gli studenti hanno anche inscenato un funerale all’istruzione esponendo uno striscione sulla statua di Vittorio Emanuele II con scritto “Assassini/e della scuola pubblica” e con simboliche bare di cartone. In corteo anche il movimento che sostiene la battaglia ambientalista di Greta Thunberg: “Oggi è il Global Day of Climate Action e come Fridays For Future abbiamo deciso di appoggiare la manifestazione. È scandaloso che Eni tenga lezioni di sostenibilità ambientale all’interno delle scuole” ha raccontato Sarah Brizzolara.
“Noi chiediamo una scuola pubblica e accessibile – ha spiegato la studentessa Ludovica Patarnello -. La didattica a distanza è discriminatoria: non dobbiamo lasciare indietro gli studenti che non si possono permettere le attrezzature per fare lezioni a distanza”.
Oltre agli studenti anche i professori hanno deciso di unirsi alla manifestazione: “Chiediamo la stabilizzazione, la scuola è aperta da due settimane ma le classi sono vuote perché non ci sono gli insegnati. Chiediamo la stabilizzazione senza concorso ma per titoli e servizio” hanno gridato a gran voce.