“Non mi hanno consultato, non credo che sia così, nel rispetto di Ricciardi. Ho appena ricevuto un sms di un virologo di cui mi fido che dice che ieri c’erano circa 80 pazienti intubati a Milano e 200 in Lombardia, anche nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere un eventuale lockdown”: lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala intervistato a Dataroom da Milena Gabanelli replicando alle parole del consigliere del
ministro della Salute Walter Ricciardi che ha parlato della necessità di “chiudere la città”. “La media intensità di cura è al punto che intasa gli ospedali che hanno una massa enorme di ricoveri. Non credo sia irrisolvibile e che ci debba portare a un lockdown generale adesso”, ha detto Sala precisando poi: “Non sono d’accordo per un lockdown adesso. Non lo so tra 15 giorni, non ho elementi per dirlo”.
“Ricordo che le elezioni regionali sono slittate di sei mesi. Noi fino alla primavera saremo in questa situazione. Siamo sicuri che andremo a votare a maggio? Io ho dei dubbi”: lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, intervistato da Milena Gabanelli a Dataroom. Sulla possibilità di ricandidarsi a sindaco di Milano per le amministrative 2021, Sala, poi non ha sciolto la riserva: “Non solo non voglio decidere ora, ma penso sia sbagliato. Ieri in Consiglio comunale dicevo che in questa fase in cui bisogna essere molto uniti come istituzioni, voglio essere il sindaco di tutti. Nel momento in cui scendo in campo non lo sono automaticamente più. Se anche lo decidessi e non lo comunicassi, nel momento in cui devo prendere una decisione difficile come faccio a non cadere nella tentazione di riflettere in termini di consenso elettorale?”. “Se non mi ricandido”, ha proseguito, “sarebbe una sofferenza. Se mi ricandido, è meglio una campagna elettorale breve. Per tutti questi motivi, cominciare la corsa oggi dal mio punto di vista è sbagliato”. Il sindaco ha poi aggiunto: “Queste sono balle. La gente pensa se io sto intervenendo per loro, non se mi candido o no. I ristoratori stanno pensando se sto davvero dando una mano perché ricevano il loro contributo a novembre. Sono balle di cui ci riempiamo la bocca noi che facciamo un certo tipo di lavoro. Oggi bisogna stare sul pezzo. Queste cose interessano i giornali, non la gente”, ha concluso Sala