Grattacielo Pirelli: una mostra digitale per ripercorrere 60 anni di storia [videonews]

I 60 anni di Palazzo Pirelli celebrati con una mostra – per ora in versione digitale – che ne ripercorre la storia, da simbolo dello sviluppo industriale di Milano, della Lombardia e dell’Italia a sede istituzionale della Regione. L’esposizione sarà poi aperta al pubblico il prossimo anno, quando la situazione sanitaria lo consentirà, ma la versione digitale è stata presentata stamane, già posticipata causa pandemia dalla scorsa primavera quando era prevista per l’anniversario del 4 aprile quando, nel 1960, l’azienda Pirelli apriva la sua sede nel grattacielo affacciato sulla Stazione Centrale. Promossa da Regione Lombardia, Giunta e Consiglio, e dalla Fondazione Pirelli, anche grazie al contributo di Pirelli e FNM Group, l’esposizione ripercorre dunque origine e storia del Pirellone attraverso materiali storici originali, fotografie, illustrazioni, filmati di repertorio e testimonianze esclusive di persone che hanno pensato, progettato, realizzato e vissuto il grattacielo lungo il corso della sua vita. “Il Pirellone -ha detto Alessandro Fermi, Presidente del Consiglio regionale, la cui sede dal 2011 è Palazzo Pirelli dopo che la Giunta si è trasferita nella nuovo palazzo di via Melchiorre Gioia – è stato protagonista di stagioni diverse e si è sempre dimostrato perfettamente all’altezza delle nuove funzioni. Nel 1978, dopo otto anni di peregrinazioni, Regione Lombardia acquista l’edificio facendone la propria sede, realizzando così un’associazione straordinaria, quella tra grattacielo e istituzione, che comunica in modo chiaro e immediato un un’identità dinamica e moderna, figlia dell’operosità lombarda. Il Pirellone è simbolo perfetto di un territorio che al centro trova Milano, cuore della prima regione d’Italia”.
Tramite la piattaforma digitale 60grattacielopirelli.org sarà possibile scoprire in preview i contenuti della mostra  curata dalla Fondazione Pirelli e dall’architetto Alessandro Colombo. Fil rouge di tutto il progetto la rielaborazione grafica di uno schizzo dell’architetto Gio Ponti, che riassume la sua visione di Milano raccontata in un’intervista: “Sogno una Milano fatta dai miei colleghi architetti. Certamente non voglio una Milano fatta con case basse e un grattacielo qui, uno là, un altro là e un altro ancora là. Sarebbe come una bocca con qualche dente lungo e altri corti. I grattacieli sono belli se si trovano uno di fianco all’altro, come delle isole. (…) Questo che dico non è un sogno, dico ciò che sarà in futuro”. Cinque “tempi” scandiscono il racconto, e il lettore e il visitatore sono accompagnati da una timeline che ripercorre, dal 1956 ai giorni nostri, la grande storia nazionale e internazionale e gli eventi più significativi che hanno segnato l’immaginario collettivo. Vengono così documentate la prima industrializzazione, l’impresa e la modernità, la costruzione e l’architettura dell’edificio, fino a far rivivere gli interni, il design e il lavoro nel Grattacielo. E ancora: la Milano in movimento, la cultura e la moda negli anni sessanta e settanta, la nascita delle regioni, l’insediamento della Regione Lombardia e del Consiglio regionale e l’attività dell’istituzione, fino ad arrivare a una prospettiva sul futuro, tra memoria e capacità di progettare le città di domani. Nel ricostruire la storia sono state ascoltate le voci di dieci testimoni, donne e uomini della politica, della cultura e dell’economia che, tra ricordi e previsioni, fanno emergere la prospettiva di un territorio che ha attraversato momenti intensi di difficoltà e, nonostante tutto, ha sempre saputo fare leva sulle proprie capacità di sognare, sperare, progettare, costruire.