Politecnico, inaugurato 160esimo anno accademico. Resta: “Superare il limite, prestando attenzione ai nuovi equilibri”

“Superare il limite, prestando attenzione ai nuovi equilibri”. Con queste parole Ferruccio Resta ha aperto il 160° anno accademico del Politecnico di Milano, nel suo ultimo discorso da Rettore.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari con la Lectio “Innovazione e Metodo Scientifico” e Marta Ghidoli, Presidente del Consiglio degli studenti. L’inaugurazione ha rappresentato l’occasione per trarre un bilancio delle attività degli ultimi sei anni, non senza uno sguardo critico all’operato dell’ateneo e al suo impatto sul contesto socio-economico.

Il Rettore uscente ha infatti aperto il discorso di commiato con riferimento chiaro all’attualità. Ha ricordato come, nel 2017, all’inizio del suo mandato, vivessimo in una condizione di equilibrio apparente, di benessere diffuso. L’equilibrio si è rotto perché instabile, dettato cioè dal superamento di alcuni limiti senza governarne le conseguenze. È tuttavia compito dell’università quello di spingersi verso i limiti del sapere, puntando sulla qualità della didattica, sullo sviluppo della ricerca, sulla crescita dei territori e, non ultimo, sul benessere della società. È suo compito superare i limiti con la capacità di valutarne le conseguenze e di garantire la stabilità dei nuovi equilibri che va delineando. Equilibri, non facili, tra audacia e consapevolezza, tra libertà e rispetto, tra futuro e tradizione.

Da qui l’attenzione al tema della fragilità. Uno dei primi disequilibri al quale prestare la massima attenzione riguarda la tenuta psichica delle nuove generazioni. “Nel superare i limiti chiediamo ai nostri studenti e alle nostre studentesse sforzi importanti in un equilibrio precario tra competizione e fragilità, al quale dobbiamo prestare la massima attenzione” – ha dichiarato Ferruccio Resta. “La salute mentale e il benessere psicologico dei più giovani è, in tempi di grandi incertezze, una priorità assoluta” . Significative sono le misure messe in atto dal Politecnico di Milano nell’attenzione ai più fragili: PoliPSI, il servizio di sostegno psicologico e psicoterapeutico; la Data Analytics Unit per intervenire sull’early dropout (l’abbandono degli studi entro il primo anno e mezzo); l’aumento dei fondi per il diritto allo studio; POP – Pari Opportunità Politecniche a favore della diversità.

In tema di limiti, la massima attenzione deve essere riservata alla ricerca, cuore della missione universitaria. L’ambizione del Politecnico di Milano è quella di essere alla frontiera di sfide sempre più complesse: dallo spazio, alle biotecnologie, alle tecnologie quantistiche, ai big data, all’intelligenza artificiale. “Una ricerca che deve quindi rimanere vigile e consapevole dei rischi che alcune tecnologie portano con sé” – ha continuato Resta. “Una ricerca che non può e che non deve sottovalutare le implicazioni etiche e i risvolti sociali”. Un impegno che si è tradotto concretamente in alcuni progetti: da Meta, Unità di Studi Umanistici e Sociali su Scienza e Tecnologia, a Polisocial Off Campus per rispondere ai bisogni dei territori, alle iniziative in tema di sostenibilità, elemento strategico per riposizionare il Paese e guidare la transizione industriale.

Il Politecnico di Milano non dimentica infatti la centralità del rapporto con le imprese. Sono diversi i laboratori avviati in collaborazione con le aziende: da POLIfab, centro di microtecnologia con ST Microelectronics, ai laboratori di robotica con Camozzi; dal laboratorio con Nhoa Group per l’energia pulita, al Simulatore di guida, in collaborazione con Regione Lombardia; da LABORA, per la modellistica architettonica, inaugurato lo scorso anno alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fino al Centro congiunto con Eni su economia circolare e sostenibilità.

Un’attenzione particolare va allo Smart Eyewear Lab con Essilor Luxottica, per progettare gli occhiali intelligenti del futuro. In questa direzione è andata la risposta dell’ateneo al PNRR e in particolare alla misura “From research to business” alla quale il Politecnico ha replicato con “MOST, il Centro Nazionale per la Mobilità sostenibile”, del quale è coordinatore; con il partenariato sul “Made in Italy circolare e sostenibile”; con la partecipazione a diversi ecosistemi negli ambiti dell’energia, dell’intelligenza artificiale, dei rischi ambientali, della sostenibilità dei territori, dell’alimentazione, delle telecomunicazioni e dell’innovazione sostenibile.

Resta ha poi inquadrato le attività dell’ateneo nel contesto nazionale e non si è lasciato mancare un appello al sistema accademico. “Il sistema universitario ha un ruolo di indirizzo che dobbiamo mantenere il più possibile audace, aperto e libero” – ha continuato il Rettore. “Nel farlo dobbiamo avere più coraggio nell’attuare politiche di vera premialità, aspetto che non riguarda solo l’università, ma l’intero Paese. ‘Far correre le eccellenze’ o ‘ridurre i divari’? Credo che la soluzione sia quella di valorizzare le diversità per non appiattire il sistema. Dobbiamo avere il coraggio di stabilire un equilibrio, non semplice, tra quelle realtà che corrono a livello internazionale e quelle che assolvono il compito altrettanto importante di servire il proprio territorio. Per questo è necessario differenziare le misure in funzione degli obiettivi, senza timore di scegliere e di chiedere qualità. Solo così potremo superare i nostri limiti. Perché se non governiamo il sistema, questo troverà un suo naturale punto di equilibrio che potrebbe non piacerci”.

Il rettore ha chiuso il suo mandato passando simbolicamente il testimone alla Rettrice eletta, Donatella Sciuto. A lei un lascito importante: la realizzazione del nuovo Campus in Bovisa, che porta la firma dell’Architetto e Alumnus Renzo Piano. “Aperto, verde e permeabile”: qui si gioca il futuro del Politecnico. Il progetto dello studio RPBW è reso possibile grazie alla donazione da parte della Fondazione ION. Qui troveranno spazio residenze, aree per lo studio e per il lavoro agile, e un’area dedicata alle startup: 30.000 mq destinati all’innovazione deep tech e alle sfide del digitale e della sostenibilità. Uno spazio che ha tutte le carte in regola per proiettare Milano nel panorama delle grandi iniziative europee in tema di innovazione e di nuova imprenditorialità.