Stadio, Sgarbi insiste per vincolare San Siro. Salvini: “Serve un nuovo impianto, è finito il tempo dei no”

Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e leader di Rinascimento, ha proposto di sottoporre lo stadio Meazza al vincolo che protegge i monumenti e di evitarne così l’abbattimento.

“Mi pare evidente che lo stadio di San Siro deva essere conservato perché si utilizzerà per le Olimpiadi del 2026 – ha affermato Sgarbi – mi pare singolare e insensato buttarlo giù e non restaurarlo come si fa per lo stadio Franchi a Firenze”.

Intervenuto alla conferenza stampa di Noi Moderati, che si è tenuta a Roma a Palazzo Ferrajoli e alla quale hanno partecipato Francesco Rocca, candidato alla presidenza della Regione Lazio per il centrodestra, Maurizio Lupi e il governatore ligure Giovanni Toti, Sgarbi ha ricordato che “Dopo il 2026 Sala non ci sarà più e il nuovo sindaco dovrà decidere: San Siro avrà ormai 70 anni e quindi avrà un vincolo automatico secondo quello che la legge richiede per i monumenti”.

Sull’esigenza di un nuovo stadio per Inter e Milan, e sull’appoggio a questo progetto da parte del vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, Sgarbi ha dichiarato: “Che Salvini per motivi che non conosco sia d’accordo con Giuseppe Sala mi sembra negativo per lui: non si può mai essere d’accordo con quel sindaco che nel 2026 terminerà il mandato. Sala deve stare in un’altra sala e questo avverrà presto quando il suo mandato sarà finito: allora Salvini potrà finalmente occuparsi del ponte sullo Stretto di Messina e anche uno stadio che a Messina sarebbe perfetto”, ha spiegato il sottosegretario.

Secondo Salvini, invece, “Milan e Inter, tifosi, sportivi e società, hanno bisogno di uno stadio nuovo, sicuro, moderno, europeo, innovativo, green. Dopo anni di lavoro, progetti, incontri e impegno – ha affermato il ministro – è ora di partire coi lavori. Sgarbi parla a titolo personale e non ha nessuna possibilità di bloccare un progetto atteso da anni: da milanese, da tifoso e da vicepremier dico ‘avanti futuro!’”.

Il progetto di un nuovo stadio è difeso anche dal sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, che ha proposto di costruire l’impianto nel suo Comune: “Sesto San Giovanni ha tutte le carte in regola per accogliere il nuovo stadio – ha affermato Di Stefano – Possiamo garantire tempi certi per la realizzazione del nuovo impianto sportivo e abbiamo a disposizione uno spazio, quello dell’ex area Falck, dove è in corso la riqualificazione più grande d’Europa. Sarebbe possibile realizzare uno stadio moderno, green, in linea con gli impianti più innovativi che vediamo nel resto d’Europa”.

“Inoltre – ha aggiunto il sindaco – da un punto di vista logistico, la posizione sarebbe estremamente funzionale: siamo a 12 minuti dal Duomo, a 15 da Linate, abbiamo tre fermate della Metro e altre 4 in costruzione, una fermata del treno e un accesso alla tangenziale. Noi ci siamo e ringrazio per l’attenzione sulla questione dello stadio San Siro il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il ministro dice che c’è bisogno di un nuovo stadio e che ci sia necessità di partire con i lavori”.