Sicurezza, Sala: “Si deve fare di più, ma Milano non è in emergenza”. Intanto i comitati di residenti della zona chiedono un incontro con le istituzioni

Dopo la serie di aggressioni e furti da parte di un ragazzo senza fissa dimora che nel tardo pomeriggio del 6 marzo ha ferito sei persone attorno alla stazione Centrale, a Milano è tornato centrale il tema della sicurezza.

“Non mi sottraggo dal commentare quello che è successo ieri intorno alla stazione Centrale – ha affermato il sindaco Giuseppe Sala – premetto che è un fatto assolutamente grave e non ho mai detto che non c’è un tema di sicurezza, sfido chiunque a trovare mie dichiarazioni in questo senso. Ho detto, e lo ribadisco, che Milano non è in emergenza e chi vuole dimostrare il contrario provi anche a farlo. Il tema è che molte, quasi tutte le grandi città del mondo vivono questi tipi di problemi. Non si può far nulla? Certamente no, si può e si deve fare di più”.

“Oggi risentirò il ministro dell’Interno Piantedosi – ha continuato Sala – con il prefetto sono in contatto da ieri sera, abbiamo passato una notte non serena. Di base torniamo al solito punto. Con il ministro condividerò la necessità di avere più persone in divisa in città. Quello che il ministro ha già pubblicamente sostenuto è che va estesa geograficamente l’area da controllare. Siamo partiti dalla stazione e dai luoghi circostanti, allargheremo”, così “come cercheremo di lavorare su altri luoghi delicati, in particolare sui luoghi della movida”, aggiunge Sala che nel video pubblicato sul suo profilo Instagram ha anche ricordato il tavolo tra il ministero e le città metropolitane di Roma, Milano e Napoli sul tema della sicurezza che si era tenuto subito dopo le elezioni e, a seguito del quale, era stata avviata una prima azione di controlli nelle aree delle stazioni.

Sala ha proseguito ricordando i controlli fatti a Milano: “Negli ultimi 3 mesi” in stazione Centrale sono stati fatti 27mila controlli, con “337 denunce, 157 espulsioni, 32 arresti. Il ministro in persona ha detto partiamo dalle stazioni, noi ci siamo dichiarati d’accordo”.

“E’ evidente che le colpe alla fine sono sempre del sindaco – conclude Sala– ma le leve sono soprattutto nelle mani del ministero dell’Interno attraverso i suoi rappresentati locali, prefettura e questura e delle forze di polizia. Rimane il fatto che bisogna lavorare insieme. L’autore del gesto di ieri era stato già fermato precedentemente, ma se noi facciamo degli arresti e poi persone pericolose vengono messe immediatamente in libertà siamo punto a capo”.

Intanto diversi comitati hanno chiesto di incontrare le istituzioni per cercare di risolvere il problema della sicurezza: “Il problema della sicurezza in zona stazione Centrale e vie limitrofe è diventato drammatico, senza controllo e purtroppo cresce tra l’ indifferenza di tutti. Siamo profondamente delusi e arrabbiati. Chiediamo un incontro pubblico alle nostre Amministrazioni, Forze dell’ ordine e Prefettura. Non si può più stare zitti” concludono il Comitato Abruzzi Piccinni, Associazione 4Tunnel Coordinamento Comitati Milanesi, Comitato Corso Buenos Aires, Cittadini di viale Monza, Comitato Spontaneo di Via Sammartini, Amministratori Condominiali di via Pisani, Comitato di via Vitruvio, ACP associazioni commercianti di Via Padova, e Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi.