Pnrr, Sala: “Ecco gli investimenti di Milano, città capace di rispettare gli impegni con l’Europa”

Il sindaco Giuseppe Sala è tornato sui fondi del Pnrr e sulla possibilità di investirli.

“Per quanto riguarda Milano, in diverse occasioni ho ribadito che ci candidiamo, qualora ci siano realtà non in grado di garantire la possibilità di investire nei tempi corretti, di utilizzare i residui che ci sarebbero” ha affermato il sindaco nel podcast ‘Buongiorno Milano’ dedicato nella puntata di giovedì 30 marzo al Piano di ripresa e resilienza.

“Ho fatto l’esempio di bus elettrici e se ne possono fare molti altri: questo non certamente per togliere i fondi ad altre parti del Paese, ma per il semplice motivo che Milano può essere più attrezzata per vincere la complessa gara contro il tempo che è implicita nel PNRR. Il Comune di Milano è beneficiario, sino ad ora, di più di 775 milioni di euro di fondi PNRR per la realizzazione di 76 interventi che vanno dal digitale alla mobilità, dal verde fino alla casa, dalla cultura all’edilizia scolastica, allo sport e al welfare”.

“Nel corso del 2022 – spiega Sala – abbiamo raggiunto le prime scadenze previste la PNRR legate alla firma della convenzione e dei piani operativi con i ministeri. Per quanto riguarda la scadenza del 31 marzo abbiamo raggiunto i due obiettivi erano previsti, aggiudicando i lavori di questi progetti nel campo dello sport e inclusione e cioè una nuova piscina in via del Cardellino, progetto da 32 milioni, e la riqualificazione del palazzetto del Centro Carraro in via dei Missaglia, progetto da 4 milioni. Nel frattempo abbiamo già raggiunto alcuni obiettivi previsti per le scadenze di giugno e di luglio tra cui l’aggiudicazione dei lavori per una nuova scuola in via Rubattino e per la riqualificazione della scuola di via Rimembranze di Lambrate. Prevediamo di rispettare le scadenze di giugno e luglio anche per tutti gli altri progetti interessati, tra cui l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della scuola di via Reni, per le sistemazioni superficiali nei quartieri di Niguarda e San Siro nonché per la realizzazione di interventi di manutenzione in alcuni quartieri di edilizia popolare”.

Sala ha ricordato anche i nuovi progetti per la città: “Il 2023 è inoltre l’anno chiave per il completamento delle attività progettuali, per l’affidamento dei lavori ma anche per l’apertura di altri cantieri di opere PNRR: a maggio aprirà il cantiere della nuova scuola di via Pizzigoni mentre settembre partiranno i lavori per la riqualificazione di via Olona, per la realizzazione della pista ciclabile Olona Solari nonché per la riqualificazione della biblioteca Lorenteggio. Questi risultati dimostrano oggettivamente la capacità di Milano di rispettare gli impegni assunti verso l’Europa e il nostro impegno nel raggiungere gli obiettivi di miglioramento della città grazie al puntuale utilizzo dei fondi PNRR”.

Sul governo, “Fin della campagna elettorale della scorsa estate Giorgia Meloni e il suo governo hanno ribadito più volte la volontà modificare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ma questo intento non è seguita finora alcuna richiesta ufficiale alla Commissione Europea. Per questa ragione, il PNRR rimane quello attuale che prevede una serie di scadenze da conseguire ogni tre mesi e il conseguente controllo da parte della Commissione ogni 6 per ricevere nuove risorse”.

“Tutti i fondi – ricorda il sindaco – devono essere investiti entro la metà del 2026. Entro il 31 marzo il nostro Paese dovrebbe conseguire 12 scadenze di rilevanza europea. Tuttavia in base all’attività di monitoraggio aggiornata al 16 marzo, l’Italia è seriamente ritardo e questo mette a rischio nel tempo la possibilità del nostro Paese di ricevere ulteriori fondi PNRR e, intanto, c’è il serio rischio di vederci bloccata una rata da 19 miliardi. La Commissione contesta Italia anche la lentezza nell’adeguarsi alle norme europee come quella sulle concessioni balneari, sulla quale assistiamo un traccheggio infinito”.

“Esiste un altro aspetto tutto politico da tener presente, come scrive Claudio Tito su Repubblica – aggiunge Sala – e cioè quello che tutti i partner europei considerano il Recovery Fund come un intervento costruito su misura sull’Italia: bocciare un semestre e negare una tranche di fondi significa perdere per sempre quelle risorse ma equivale anche a far fallire la ragione sociale, per così dire, di un intervento che costituisce davvero un esperimento per l’Unione Europea”.

Sui ritardi nell’investimento dei fondi è intervenuto anche il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Pierfrancesco Majorino: “Sala ha totalmente ragione. I fondi del PNRR non si possono perdere. Per questo insistiamo perché Regione Lombardia sappia giocare un ruolo meno passivo e per lo stesso motivo dico una cosa semplice: usiamoli nei nostri territori innanzitutto per scuole, servizi sanitari e case popolari. Non possiamo assistere a questo spettacolo indegno”.