Il glicine di Baiamonti fa ancora discutere. L’Anpi: “Mantenere il luogo scelto per il Museo della Resistenza”

“Siamo contenti che si realizzi dopo 80 anni il Museo Nazionale della Resistenza nel luogo prescelto. Ci siamo battuti per cinque anni per evitare che il museo fosse alla Casa della Memoria di via Confalonieri. Abbiamo accolto con grande favore il fatto che fosse realizzato un museo degno di questo nome nel luogo che è stato indicato e sono per mantenere la decisione che è stata assunta dall’amministrazione comunale”. Lo ha detto il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati, a margine della deposizione delle corone in occasione del 50esimo anniversario della strage di via Fatebenefratelli e del 51esimo anniversario della morte del commissario capo Luigi Calabresi, in merito al presidio indetto sabato prossimo e al quale parteciperanno anche personaggi noti come Elio del gruppo Elio e le Storie Tese e il ‘milanese imbruttito’ Germano Lanzoni per la salvaguardia del glicine e dell’area verde di piazza Baiamonti dove dovrebbe sorgere il Museo Nazionale della Resistenza e alla possibilità che ci possa essere un ripensamento e un sito alternativo per l’edificazione del Museo.

A difesa del mantenimento del glicine si è espressa la Lega, con Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale: “Oggi l’Anpi entra a gamba tesa su piazza Baiamonti dicendo che il Museo Nazionale della Resistenza deve per forza sorgere lì, senza curarsi della sorte del meraviglioso glicine simbolo di Milano e dei tigli del giardino in questione – ha affermato in una nota – Ai partigiani poco importa ciò che è amato dai cittadini, per loro deve prevalere sempre l’ideologia. Nonostante ci fosse già la Casa della Memoria l’Anpi, appoggiata dal sindaco che oggi si trova tra l’incudine e il martello, ha deciso di sfrattare il Circolo Combattenti e Reduci e di condannare a morte il glicine. Registriamo un altro grande conflitto interno alla sinistra più o meno radicale ma Beppe Sala, al solito, si comporta da Ponzio Pilato. Giù le mani dal glicine di piazza Baiamonti e no ai diktat ideologici dell’Anpi”.

Anche i Verdi si sono espressi per il mantenimento del glicine. “Rassicuro il presidente dell’Anpi Roberto Cenati che nessuno vuole ostacolare o ritardare il Museo della Resistenza: chiediamo solo una piccolissima variante di progetto e un briciolo di volontà politica. Si possono tenere assieme Resistenza, glicine e tigli. Penso che su questo siano d’accordissimo tutti gli iscritti all’Ampi” ha dichiarato il capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale Carlo Monguzzi commentando le dichiarazioni odierne del presidente provinciale dell’associazione partigiani.