#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

Su Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

Cura e interdipendenza: il sostegno ai territori con l’8 per mille dell’Unione Buddhista Italiana

Oltre 150 i progetti umanitari sostenuti in Italia e nel mondo, grazie a un fondo di oltre 6 milioni di euro, che ha permesso di raggiungere 40mila beneficiari. Sono i dati che emergono dall’Impact Report per l’anno 2022 stilato dall’Unione Buddhista Italiana sulla base degli indicatori dell’Agenda ONU 2030, che ne valuta l’impatto delle attività finanziate con l’8xmille. È il primo rapporto di sostenibilità e impatto realizzato da una confessione religiosa in Italia.
È dal 2016 che l’Unione Buddhista Italiana sostiene progetti umanitari e sociali grazie ai fondi 8xmille. Lo fa in collaborazione con il Terzo Settore di tutta Italia, prediligendo le piccole realtà sul territorio che sviluppano progetti concreti rivolti alle categorie più fragili della popolazione e per l’affermazione dei diritti umani. Rispetto dell’ambiente e sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica sono gli ambiti in cui vengono scelti i progetti da sostenere.
Alcuni esempi: la produzione di salsa di pomodoro in terreni del leccese che lottano contro il caporalato; la liberazione dalle reti illegali di pesca che provocano la morte di tante specie marine nell’arcipelago delle Eolie; il rifugio in provincia di Rimini dove centinaia di cani, gatti e capre sono accolti e curati; i percorsi di meditazione nelle carceri da Milano a Palermo sia per detenuti che per il personale, per acquisire consapevolezza e agevolare il reinserimento sociale; il laboratorio tessile di prodotti artigianali creati dalle donne migranti accolte nel piccolo borgo calabrese di Camini; gli sportelli di ascolto, cura e cittadinanza attiva presenti in diversi quartieri di Torino, attenti in particolare alle famiglie fragili con minori.
Si tratta di progetti non confessionali a favore della pluralità e della responsabilità sociale, dove l’Unione Buddhista porta un aiuto concreto supportando le reti territoriali esistenti. Ogni progetto è selezionato in coerenza con l’idea, alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura: nel mondo in cui viviamo ogni essere senziente, umano o animale che sia, è collegato; agendo su uno di essi, si agisce a favore dell’intera collettività.
Quest’anno l’Unione Buddhista Italiana ha deciso di lanciare una campagna a favore della firma dell’8xmille spiegandone l’importanza a chi ancora non ne conosce il meccanismo e sottolineando l’aspetto che fa la differenza nei numerosi progetti sociali, ovvero le persone che, nel concreto, lavorano a stretto contatto con chi è in difficoltà:
Spiega il presidente dell’Unione Buddhista Italiana, Filippo Scianna: “Ogni progetto nasce dalla visione di donne e uomini che, con le loro menti e attraverso le loro mani, lavorano con costanza per rendere la nostra società più equa, compassionevole e saggia. È grazie al loro impegno che oggi molte persone possono usufruire di servizi fino al giorno prima a loro inaccessibili”.

Campus estivi gratuiti contro la povertà educativa

Musica, moda e arte sono gli ingredienti delle nove settimane di attività ed esperienze interdisciplinari e inclusive organizzate a Milano all’interno del campus estivo “Le cose che abbiamo in comune”. Con inizio il 12 giugno e termine l’8 settembre, il campus è pronto ad accogliere gratuitamente bambini e bambine dai 6 agli 11 anni; nel mese di giugno si terrà presso la sede delle Missionarie dell’Immacolata (via Masaccio, 20), mentre da luglio a settembre sarà ospitato a Cascina Merlata (via Pierpaolo Pasolini, 3). Il programma del campus presenta attività che valorizzano la dimensione multisensoriale e lavorano sulla diversità come risorsa, nel tentativo di abbattere le barriere emotive, fisiche, linguistiche e culturali: dal mondo della musica con il laboratorio “Dai tamburi al rap milanese” si passa a quello del fashion con “La moda e il vestito come elemento caratteristico di ciascuno” fino all’arte pubblica “Dalla street art di Milano ai fregi dei templi in Asia”. L’obiettivo del progetto è infatti sensibilizzare bambini e bambine sul tema della cultura e della cittadinanza globale e contrastare la povertà educativa: oggi infatti solo il 36% dei minori in Italia (fonte: Openpolis 2022) può concedersi opportunità culturali, e tra coloro che restano esclusi ci sono bambini e bambine con disabilità, particolarmente esposti al rischio di isolamento sociale. Da qui la necessità di strutturare proposte inclusive attraverso laboratori che incoraggino riflessioni e azioni sulla pratica dell’inclusione e facilitino la lettura della città di Milano come uno spazio ricco di significati e contenuti culturali anche nei quartieri meno centrali. Dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17 (con possibilità di accogliere i bambini già dalle 8.30), la giornata tipo prevede: al mattino, dopo l’accoglienza, giochi e merenda, attività laboratoriali alla scoperta della città, pranzo al sacco, un’ora di gioco libero e a seguire altri laboratori. Sono a carico delle famiglie solo la merenda e il pranzo al sacco. Il campus è promosso dall’associazione Lop Lop insieme a CBM Italia, al Museo Popoli e Culture, con il sostegno di Fondazione Cariplo. La partecipazione al campus è gratuita. Informazioni online per maggiori informazioni e per iscriversi. 

Giornata Internazionale dell’Albinismo: cure oculistiche e sostegno economico in Uganda

Il 13 giugno si celebra la Giornata Internazionale dell’Albinismo, proclamata dall’ONU per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone albine in tutto il mondo e in particolare nell’Africa sub-sahariana, dove questa condizione è prevalente (qui si conta 1 albino ogni 1.400 abitanti, mentre nel resto del mondo le stime variano da 1 su 5mila a 1 su 15mila – fonte: Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani). L’Albinismo è una condizione genetica, non contagiosa e rara, che si manifesta con l’assenza o la riduzione del pigmento della melanina, che protegge dal sole e dona il colore agli occhi, alla pelle e ai capelli. Una malattia che comporta molteplici conseguenze: estrema sensibilità al sole, rischio elevato di cancro della pelle, problemi legati alla vista. A questo si aggiunge lo stigma che affligge le persone con albinismo che, in alcune regioni dove la maggioranza della popolazione è di pelle scura, subiscono atti discriminatori e violenti oppure vengono isolate perché oggetto di superstizioni e false credenze. Anche i genitori di bambini con albinismo, in particolare le madri, sono soggetti a isolamento e ostracismo. In tutto il mondo, le persone con albinismo incontrano molteplici barriere al pieno godimento dei loro diritti alla salute, istruzione e lavoro. CBM Italia – organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura delle disabilità visive nei Paesi del Sud del mondo – ha avviato in Uganda un progetto che integra cure oculistiche, sostegno economico e attività di advocacy dedicate a migliorare la vita di 1.250 persone nei distretti di Kyegegwa e Kamwenge, di cui il 20% sono persone albine. Grazie al progetto viene garantita da un lato assistenza sanitaria oculistica attraverso ambulatori sul territorio, che permettono di migliorare la salute della vista. Dall’altro, viene garantito il supporto socioeconomico attraverso la formazione professionale ai giovani per aumentare il proprio reddito e imparare a gestirlo, grazie al coinvolgimento di 25 Associazioni di Risparmio e Prestito di Villaggio (VLSA) in ogni distretto, ognuna composta da 25 membri in cui sono presenti anche persone con albinismo, persone con disabilità e caregiver.  Massimo Maggio, direttore di CBM Italia, commenta: “Le persone con albinismo che vivono in queste aree sono spesso escluse e isolate dalle loro comunità, diventando invisibili e vivendo la loro disabilità come una colpa e uno stigma. Noi di CBM siamo presenti con azioni concrete per la cura della vista e il miglioramento del benessere socioeconomico delle persone albine, ma anche per creare in loro la consapevolezza dei propri diritti, lavorando a stretto contatto con l’associazione Albinism Umbrella Uganda”.

Ornella Vanoni e Daria Bignardi dialogano sulla “grande età”

Martedì 13 giugno alle ore 21 presso la Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano (via Pier Lombardo 14) Ornella Vanoni è protagonista dell’evento “Lectio imprevedibile sulla grande età”. Conduce la giornalista Daria Bignardi che presenta così la serata: “Ornella Vanoni è un’artista imprevedibile dalla quale c’è sempre da imparare. Al Teatro Franco Parenti vorremmo parlare con lei di Grande Età, ma chissà in quale mondo lei deciderà di portarci. Di sicuro in un mondo autentico e libero, come lei. E noi la ascolteremo”. L’iniziativa fa parte della rassegna culturale “La Grande Età”, nata dalla collaborazione tra il teatro e la Fondazione Ravasi Garzanti, realtà milanese che si occupa di migliorare le condizioni di vita delle persone anziane e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della longevità. Ideata per mettere in luce le potenzialità di ogni stagione della vita e il ruolo attivo che le persone anziane possono continuare a svolgere all’interno della società, la rassegna comprende numerosi appuntamenti tra spettacoli teatrali e di danza, incontri, mostre e laboratori in programma per tutto il 2023. Info e prenotazioni online.