Movida, Sala: “Chiusura dei dehor a mezzanotte, faremo un’ordinanza”. I Comitati dei residenti chiedono anche controlli

(Foto Archivio Mianews)

Per la chiusura dei dehor dei locali a mezzanotte “l’intenzione è quella di fare un’ordinanza prima del regolamento che si discuterà in Consiglio comunale. Ovviamente non è una regola che per definizione va applicata a tutta la città ma in alcune zone, sia in funzione di quello che rileviamo in termini di disturbo alla quiete pubblica e di rumore, sia anche in termini di quanto i cittadini si fanno sentire con noi”. Lo ha annunciato il sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo che già ieri aveva riferito l’intenzione dell’amministrazione di intervenire per porre un freno alla presenza dei dehor nelle ore notture, spesso elemento di disturbo per i residenti delle zone della movida. C’è stata “troppa liberta in passato”, aveva detto. “Proveremo con questa misura – ha spiegato stamane il sindaco – nessuno oggettivamente ha la bacchetta magica rimane il fatto che bisogna provare, in particolare nell’area di Porta Venezia dove le proteste dei cittadini sono molto consistenti” ha poi spiegato Sala.

I comitati dei residenti ribadiscono le loro richieste: “I dehor li hanno autorizzati dove non dovevano essere messi perché in molti casi hanno fagocitato tutto lo spazio sociale delle nostre strade. Non siamo a priori contro l’uso del plateatico rispettoso dei residenti e con avventori che non fanno chiasso sino alle tre quattro di notte ma tutto deve essere regolamentato e compatibile con la vita dei cittadini”, ha detto Elena Montafia, portavoce del comitato Lazzaretto che ieri assieme ai rappresentanti di una decina di comitati tra i quali Nolo, Sarpi, Navigli, Cinque Vie e Arco della Pace, ha animato un incontro cittadino che si è tenuto al Cam di corso Garibaldi per illustrare le iniziative intraprese per il “diritto alla quiete” e “contro il lassismo” di Palazzo Marino nel farlo rispettare.

“Il comitato Lazzarretto è in causa con il Comune di Milano e lo abbiamo citato proprio per i danni alla salute derivanti dal rumore assurdo che abbiamo sotto le finestre delle nostre case e, per ora, dal Tribunale abbiamo ottenuto un presupposto di legittimità per le istanze che stiamo portando avanti – ha spiegato Montafia -. Oltre a noi ci sono altri comitati cittadini come quello di Nolo e della Cinque Vie che stanno valutando di intraprendere simili iniziative. Ricorrere alla magistratura è doloroso ma da anni stiamo cercando interlocuzioni disattese con l’amministrazione e questo passo serve a veder riconosciuti i nostri diritti fondamentali. C’è ormai una giurisprudenza bene avviata e chiara su questo tema a cui noi facciamo affidamento per il riconoscimento delle nostre istanze”. I residenti chiedono che i loro rappresentanti siano invitati ai tavoli di lavoro comunali che affrontano la questione, anche in merito alle recenti ordinanze emesse dall’amministrazione e che siano adottate delle misure urgenti per fermare quello che definiscono un ‘delirio continuo’.