Mobilità, in 700 per ‘proteggere’ con catena umana la ciclabile di Viale Monza

L'iniziativa in viale Monza

Questa mattina, tra le 7.30 e le 8.30, circa 700 persone hanno partecipato alla manifestazione “Proteggimi” formando una ‘catena umana’ lungo 1000 metri della pista ciclabile in viale Monza, nel tratto compreso tra via Martiri Oscuri e piazzale Loreto.
Tra le tantissime persone presenti – spiegano gli organizzatori – anche molti genitori con bambini e bambine che hanno potuto pedalare in sicurezza, senza fare lo slalom tra le auto parcheggiate, nel tragitto casa-scuola e casa-lavoro.

“Questa mattina abbiamo avuto la conferma che Milano è pronta a un cambiamento radicale di prospettiva rispetto alla mobilità cittadina” dichiarano Giovanni Mandelli, Maria Dellagiacoma e Elena Milazzo, tra le persone organizzatrici della manifestazione. “Infatti – spiegano – la comunità delle persone che chiedono al Comune di Milano strade più sicure per chi si sposta a piedi e in bicicletta è sempre più grande e attiva sul territorio. L’anno scorso, il 10 novembre 2022, qui per la prima edizione di ProteggiMi, eravamo in 300, oggi siamo più del doppio”.
“Siamo qui per chiedere alla Giunta Sala di proteggere da subito le piste ciclabili di Milano dalla sosta selvaggia di auto e camion, non con i cordoli, ma con educazione stradale e sanzioni che scoraggino gli automobilisti. Chiediamo al Sindaco di avviare il percorso che porti Milano a diventare un’intera città con il limite di 30 all’ora, accogliendo la richiesta presentata e approvata in Consiglio Comunale lo scorso 9 gennaio 2023: lo hanno già fatto Parigi, Barcellona, Bruxelles, Madrid. In Italia Bologna sarà la prima città metropolitana a diventare città 30 il 1 gennaio 2024. Che cosa aspetta Milano? Città 30 non è un limite ma una grande occasione per migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. I dati dimostrano che è il modo migliore per rendere più sicura la città e prevenire al massimo scontri stradali come quelli successi a Milano nell’ultimo anno. L’obiettivo deve essere proteggere gli utenti fragili, migliorando al contempo la qualità della vita dei cittadini”.
La manifestazione è stata promossa da persone accomunate dall’idea che una città delle persone, con meno auto, è una città più sicura per tutti e meno inquinata. Hanno poi aderito anche tante associazioni attive nel campo della mobilità sostenibile. La manifestazione è promossa da persone e organizzazioni che si riconoscono nelle richieste di “Città delle persone”.