Dal Comune una nuova sede al Centro Sociale Lambretta. Per l’opposizione è un ‘premio’ all’illegalità.

(Foto Facebook Lambretta)

“Il 27 novembre, dopo una lunga trattativa con il Comune di Milano è finalmente giunta l’ora di prenderci il nostro spazio in città. Cambiamo sede, da oggi abbiamo una nuova casa in via Rizzoli 13“. Lo comunicano il Centro Sociale Lambretta e Mutuo Soccorso Milano. La nuova sede, che sostituisce quella occupata di via Edolo, è un ex supermercato e  fa parte di un lotto di beni in disuso del Comune messo a bando nel 2021: l’associazione di Mutuo Soccorso Milano se l’è aggiudicata per un importo pari a 275mila euro da corrispondere in 18 anni.

“11 anni fa a Milano nasceva il Lambretta. Uno spazio occupato nella zona nord est di Milano che nel tempo, non senza difficoltà, ha saputo affermarsi come una delle realtà politicamente più attive della città. – spiegano i promotori -. La crescente consapevolezza politica delle persone che negli anni lo hanno attraversato, i cambiamenti sociali sempre più evidenti nella città di Milano e, infine la pandemia, che ha contribuito a esasperare il divario sociale, hanno concorso alla nascita, nel 2020, di Mutuo Soccorso Milano APS, un’associazione attraverso la quale l’impegno politico del centro sociale si è concretizzato in operazioni di mutualismo e solidarietà dal basso nelle zone marginalizzate dei municipi 2 e 3 di Milano”.

Per Samuele Piscina, segretario della Lega Milano e consigliere comunale, l’assegnazione della nuova sede “spaziosa e confortevole” al centro sociale Lambretta rappresenta “evidentemente” un “premio per almeno un decennio di violazioni di leggi e mancato rispetto delle regole di convivenza civile”. “Per i prossimi 18 anni, ad una cifra che non supera di molto i 1000 euro al mese, gli antagonisti avranno quasi 400 metri quadri di spazio dove mettere in mostra tutta loro vena artistica e delinquenziale. – prosegue Piscina -. Un prezzo nettamente fuori mercato per il quale abbiamo già presentato un accesso agli atti per realizzare un fascicolo che consegneremo alla Corte dei Conti. E cosa importa al Comune se gli abitanti di via Rizzoli e dintorni avranno 18 anni di insicurezza, degrado e caos sotto casa? Se i frutti della collaborazione sul tema della sicurezza tra l’assessore Granelli e il delegato del Comune alla Sicurezza Franco Gabrielli sono questi, mettiamo seriamente in dubbio le reali capacità strategiche del super poliziotto”. Piscina ricorda che “proprio la scorsa estate era in procinto di essere eseguito lo sgombero, bloccato dal Comune di Milano“. E se “da oggi sarà più semplice per tutti noi raccontare e convincere i nostri figli che, nella vita, è importante rispettare le leggi e comportarsi in modo corretto con il prossimo” l’esponente leghista conclude ringraziando “sentitamente il Sindaco Sala per questo meraviglioso insegnamento a nome della collettività milanese”.

“La regolarizzazione del Lambretta non è la sola – è il commento di Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino – ma almeno con il Tempio del futuro perduto alla Fabbrica del Vapore si era cercato di salvare la faccia con un bando ridicolo per la concessione di un anno. In quel caso, purtroppo per l’Ente, il conduttore denunciò pubblicamente che gli spazi non erano a norma, pur sapendolo bene dall’inizio perché occupante abusivo per 5 anni”. De Chirico ritiene che in questo caso si sia deciso di “bypassare la procedura pubblica” e per questo ha annunciato “un’interrogazione per capire quali sono le motivazioni dell’Amministrazione comunale guidata dal PD” seguita da un possibile “esposto in Procura perché non è possibile permettere che avvengano soprusi e regali del genere a spese dei contribuenti”, parlando di “schiaffo a tutte quelle realtà associative e non che fanno salti mortali per trovare una sede su libero mercato dove portare avanti le proprie attività, pagando regolarmente tasse e spese”. Il capogruppo forzista pensa “a quelle associazioni sotto sfratto alla Casa Crescenzago che magari avrebbero potuto essere interessate allo stabile di via Rizzoli. Della serie, cornuti e mazziati”.