Salis, presidio alla Loggia dei Mercanti per la militante antifascista detenuta in Ungheria: “Riportiamo a casa Ilaria”

(Foto Mianews)

Un presidio per Ilaria Salis è stato organizzato questa mattina nella Loggia in piazza dei Mercanti dai Sentinelli. L’obiettivo del presidio, a cui hanno preso parte un centinaio di persone, è quello di sensibilizzare i milanesi sul caso della giovane insegnante e militante antifascista detenuta in Ungheria, con l’accusa di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti durante una contromanifestazione a Budapest l’11 febbraio 2023, ma la manifestazione, alla quale hanno aderito tra le altre sigle Anpi Provinciale di Milano, Associazione Enzo Tortora, Cgil Camera del lavoro Milano, Europa Verde Milano, Mai più lager – NO ai CPR, Partito Democratico Milano metropolitana e Sinistra Italiana Milano, ha anche l’obiettivo di denunciare la situazione delle carceri in Italia. I manifestanti hanno esposto lo striscione “riportiamo a casa Ilaria” e alcuni cartelli con scritte tra cui “diritti sconfinati”, “basta diritti ristretti” e “i diritti non sono merci di scambio”. Presenti anche Filippo Barberis, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione e Carlo Monguzzi, consigliere dei Verdi in Consiglio comunale.

Diversi gli interventi dei partecipanti al presidio, tra cui anche quello di Gianluca Tizi, del Comitato Liberiamo Ilaria Salis, che ha ricordato come “grazie all’intervento di Ilaria Cucchi” si sia tenuta “una conferenza a palazzo Madama che ha messo in luce la situazione” di Ilaria Salis. Tizi ha ricordato le condizioni in cui la giovane si trova detenuta sottolineando poi lo sgomento “di fronte all’incapacità del Governo”.“Pretendiamo che le condizioni di detenzione siamo tutelanti della dignità umana – ha detto poi un rappresentante dei Sentinelli nel suo intervento, allargando  il discorso anche alle carceri italiane, segnalandone “il sovraffollamento e i frequenti suicidi” ricordando anche il caso del ragazzo di 22 anni originario della Guinea che si è tolto la vita nel Cpr di Ponte Galera, alle porte di Roma, il 4 febbraio scorso.

Luca Paladini, consigliere regionale di Patto Civico ha detto di essere rimasto “molto colpito dalla dichiarazione che ha fatto il ministro Tajani qualche giorno fa alla Camera dicendo che il ‘Governo non vuole i titoli sui giornali, ma lavora in silenzio’ mandando un messaggio criptico a chi in questi giorni si sta mobilitando per Ilaria“.  “Se non ci fosse stata una mobilitazione – ha poi aggiunto – noi temiamo che in realtà di Ilaria non se ne sarebbe occupato nessuno”. Allargando il discorso alle carceri italiane, Paladini ha spiegato che “va spezzata la narrazione secondo cui in Ungheria le carceri fanno schifo mentre in Italia abbiamo delle spa, non è così: le carceri in Italia esplodono e sono diventate una vera e propria discarica sociale e quindi se denunciamo quello che succede in Ungheria dobbiamo ricordarci che la situazione delle carceri italiane è vergognosa e nessuno ci mette mano perché non è evidentemente un tema che porta voti”. Paladini ha poi concluso dicendo che “è un peccato” che a Sanremo non si sia parlato di Ilaria, “forse è un tema che non porta applausi e standing ovation perché occuparsi delle persone private delle libertà personali non è un tema che fa audience e anche quando Tajani è intervenuto alla Camera l’aula era semivuota”.