Olimpiadi, gli attivisti di Extinction Rebellion protestano in Consiglio comunale: “Chiediamo futuro e ci danno multe”

(Foto Mianews)

Protesta con esposizione di cartelli di quattro rappresentanti di Extinction Rebellion in Consiglio comunale durante l’intervento di Francesca Cucchiara. La consigliere dei Verdi è intervenuta sui fatti avvenuti nella notte tra mercoledì e giovedì della settimana scorsa quando “davanti al palazzo della Regione Lombardia otto attiviste di Extinction Rebellion sono state fermate e sanzionate con una multa di 2400 euro, per affissione abusiva ma per striscioni mai esposti”. Questi riportavano le scritte ‘Olimpiadi senza neve? Una cagata pazzesca’ e ‘Aeroporto di Cortina? Una cagata pazzesca’, in riferimento alla scarsa sostenibilità ambientale dell’evento sportivo.

“Non è la prima volta che c’è una reazione eccessivamente dura contro chi manifesta dissenso per crisi climatica – ha continuato Cucchiara -. Perché gli agricoltori possono portare trattori davanti al palazzo della Regione e le mucche in piazza Duomo mentre gli attivisti climatici non possono neanche esporre uno striscione?”. “Faremo un’interrogazione per capire esattamente come sono andate le cose”, ha concluso Cucchiara, che a margine ha poi aggiunto: “È raccapricciante che vengano targati come ecoterroristi. Portano avanti una battaglia sacrosanta che merita ascolto. Protestano per una questione che interessa tutti e tutte noi, non per loro”. Per pagare la multa “si può organizzare un crowdfunding. Vogliamo essere solidali perché crediamo sia un’azione ingiusta”.  Entrando nel merito delle attività per la realizzazione delle Olimpiadi, la consigliera dei Verdi ha poi spiegato che “è assurdo che vogliano tirare giù un bosco per fare una pista da bob nuova a Cortina. Sono azioni prive di ogni logica e lungimiranza considerando il tempo che stiamo vivendo”.

Uno dei rappresentanti di Extinction Rebellion era Pietro Laporta, ventenne studente di Storia alla Statale: “Extinction Rebellion chiede solo più partecipazione democratica dei cittadini alle scelte che vengono fatte e che poi vanno a influire sul clima: più assemblee cittadine, più scelta, più democrazia. Imbrattare monumenti, come fermare il traffico, siamo coscienti che non portino alla risoluzione della crisi climatica, ma siamo altrettanto coscienti che gli scorsi 40 anni di conversazioni leggere, tante parole, consigli comunali non ha portato ad avere un cambiamento radicale, che è quello che ci serve adesso. Non diciamo di chiudere tutto e andare a casa, ma senza un cambiamento radicale entro il 2050 non ci saremo più”.