Unione Artigiani: a Milano le imprese con titolare straniero sono il 46%

(Foto Mianews)

A Milano città gli artigiani stranieri sono il 46% del settore: operano, infatti, 9.396 titolari di ditte provenienti da ogni angolo del mondo. Una cifra che sale a quasi 20mila in tutta l’area metropolitana (29% del totale) e in Provincia di Monza e Brianza (23%), con un trend in costante crescita.  E’ quanto emerge da alcuni dei dati presentati oggi al Milano Luiss Hub da Unione Artigiani nell’incontro “Dal mondo alla città: strategie di successo per gli imprenditori artigiani di origine straniera“, promosso nell’ambito del Forum sull’economia urbana di prossimità voluto dal Comune di Milano, aperto dall’assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello e della decana del corpo consolare milanese, l’uruguayana Verónica Crego Porley.

Secondo i dati del Registro Imprese (fine 2023) elaborati dall’Ufficio Studi di Unione Artigiani, vi sono settori nei quali gli artigiani non italiani sono oramai maggioranza: tra questi parrucchieri ed estetisti, settore in cui gli stranieri sono il 54% del totale, seguito dal tessile (51%) e dal settore artistico (66%). Le donne artigiane straniere sono in maggioranza rispetto ai colleghi non italiani nel settore dei servizi alla persona e nel tessile ma non mancano coraggiose titolari anche negli ambiti tradizionalmente maschili, come l’autoriparazione o l’edilizia. L’Africa, tra Milano e la Brianza, è il continente che conta più imprese artigiane (40%), seguita dall’Europa (con l’Europa del’Est), con il 31%, e dall’Asia (16%). Gli imprenditori egiziani rappresentano la parte più rilevante della business community artigiana africana nel milanese (77% del totale) seguiti da marocchini e  tunisini. La stragrande maggioranza è impegnata nell’edilizia, nei servizi di pulizia e in quota significativa, specie tra gli egiziani, anche nel settore legno/mobile. I Cinesi rappresentano invece il 50% degli artigiani provenienti dall’Asia. La comunità artigiana romena poi guida la classifica del nostro continente. Seguono albanesi ucraini e moldavi. Edilizia e servizi di pulizia sono i comparti preferiti, con una punta di interesse imprenditoriale nel settore per legno-mobile per i romeni. I peruviani  sono i più numerosi tra gli artigiani sudamericani di Milano, seguiti dagli ecuadoriani  e dai brasiliani. Anche in questo caso filiera casa e servizi alla persone sono i settori che registrano il maggior numero di attività.

“L’indagine presentata da Unione Artigiani ci restituisce una fotografia concreta dell’attuale tessuto economico e artigiano della città – ha spiegato l’assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello che ha poi sottolineato come l’indagine mostri anche “quello che è un valore aggiunto per Milano, cioé la sua ricchezza multiculturale e multietnica. Davanti a questo scenario, sono convinta che sia utile trovare nuove formule di analisi, sinergie e collaborazioni pubblico-privato proprio come stiamo facendo in questa tre giorni di forum”.

“Occorre consolidare questa sempre più rilevante presenza, nella pienezza del rispetto delle regole, dell’artigianato e del commercio straniero nel sistema economico milanese – ha dichiarato Marco Accornero, Segretario di Unione Artigiani – per questa ragione lanciamo la proposta di istituire una cabina di regia pubblico-privata dedicata agli aspiranti e ai già imprenditori migranti che metta insieme le istituzioni e le esperienze di enti, associazioni e terzo settore, in alleanza con la rete consolare della città”. ” Il futuro del settore – ha aggiunto Accornero – è sicuramente multietnico con margini di ulteriori crescita. Tanti giovani italiani purtroppo snobbano l’artigianato e i mestieri tecnici mentre cresce il numero degli studenti stranieri che frequentano gli istituti tecnici e i centri di formazione professionale.”