Smog, Sala: torneremo a lavorare per uno ‘stop’ alle caldaie a gasolio, serve anche l’azione del Governo

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Sulla questione del contrasto allo smog “penso che una prossima azione che dovremo cominciare a fare e’ riprendere la questione delle caldaie a gasolio. Noi avevamo fatto una delibera anni fa per metterle fuori legge entro il 2023, poi c’è stato un ricorso e il TAR aveva dato ragione ai privati a causa del periodo difficile della pandemia, però rimane il fatto che la questione dei riscaldamenti è solo una delle questioni”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala tornando a parlare del problema inquinamento. “Adesso credo che la riproporremo ma dovremmo trovare le formule per evitare un altro ricorso – ha spiegato ancora il sindaco -. Abbiamo ancora più di mille palazzi a Milano che sono a gasolio, tutti privati. Poi ci sono alcune questioni non ancora affrontate, come gli allevamenti intensivi. Quindi il mio punto è lavoriamo tutti insieme, se la Regione dice di aver già fatto molto, io dico dobbiamo fare ancora di più”. Il sindaco, interpellato anche sulla questione delle “strade a 30 all’ora“, sia come misura per una maggiore sicurezza stradale ma che per la riduzione di emissioni inquinanti, ha ricordato: “Proseguiremo ma solo sulle strade dove si affacciano le scuole. Non possiamo fare due cose: mettere a 30 km un intero quartiere e mettere autovelox dove vietato dalla direttiva Salvini” e “sono due grandi limiti”.

Sul tema della lotta all’inquinamento “richiamiamo ognuno alla propria responsabilità, non c’è una parete di cristallo attorno a Milano. È un problema gravissimo e bisogna fare qualcosa di più. Su questo tema il mio impegno sarà assoluto” ha precisato inoltre il sindaco. Sala si è rivolto “prima di tutto al Governo”. “Se la questione è così grave, perché non è un problema nazionale? – ha chiesto polemicamente – Perché non viene dichiarato lo stato di calamità se a soffrire sono una fascia così ampia di territorio e così tante persone del Paese? Il Governo ha per caso dichiarato qualcosa? Quali partiti hanno fatto questa battaglia a Bruxelles? Siamo qui ancora a parlare degli allevamenti intensivi della Pianura Padana”. Secondo il sindaco la lotta allo smog “è un tema da affrontare ma il Governo e le rappresentanze devono fare anche loro con noi”. E parlando in particolare della Regione, ha concluso “mi sembra di sparare sulla croce rossa…noi stiamo facendo delle cose mentre la Regione parla di ecobonus e vive di statistiche ma non sta rilanciando”.

Sul tema inquinamento è intervenuto anche Leonardo Caruso, presidente dell’Anaci di Milano (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), che ha segnalato la mancata sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti e fuori noma.  “Milano è tra le prime città più inquinate al mondo ma è anche la più densa di condominii. Così come l’intera Regione Lombardia, oltre che sui veicoli, andrebbero strutturate misure per regolamentare gli impianti di riscaldamento condominiale. È diventato ormai urgente un piano strutturale e relativa manovra fiscale del Governo per riqualificare gli edifici con tempistiche realistiche, non come abbiamo appena vissuto a causa del superbonus” ha detto. ” Servirebbe – ha poi proseguito – una concreta e reale programmazione ad ampio spettro, che ci coinvolga direttamente e che, attraverso i Comuni, a partire da quello di Milano, e la Regione, preveda la messa a norma degli impianti di riscaldamento negli edifici soprattutto nelle città che hanno una densità abitativa molto alta”.

“Secondo gli ultimi dati forniti da Inemar, il riscaldamento incide per il 52,2%. La Lombardia è la Regione con il maggior numero di costruzioni in condominio, il 70% degli edifici a Milano sono stati costruiti prima del 1980, ovvero prima di qualsiasi legge che si occupasse di inquinamento l’ultima approvata risale al 1976 – ha poi aggiunto Caruso .- É evidente che le misure adottate in via straordinaria nei momenti più critici rimandano il problema, serve un’azione concreta sugli impianti che sono ormai vecchi. Negli ultimi anni, sono stati messi in atto piccoli accorgimenti come il rinvio dell’accensione degli impianti dovuto dal protrarsi della bella stagione, ma queste non sono soluzioni a lungo termine”. “Riteniamo sia ormai indispensabile un piano del Governo con tempistiche e modalità adeguate a permettere un’azione concreta per poter ottenere dei benefici. Interventi di riqualificazione energetica con la sostituzione dei vecchi impianti per soluzioni più efficienti così da riuscire ad ottenere un riscaldamento sostenibile” ha concluso.