Vera Vigevani Jarach, attivista di 96 anni, una delle madri di Plaza de Mayo in Argentina, Narges Mohammadi, simbolo della lotta al regime iraniano, Jurij Dmitriev, storico russo in carcere per aver raccontato le persecuzioni staliniste e Altiero Spinelli, che dal confino fascista fu tra i padri del Manifesto di Ventotene che ispirò l’idea di un’Europa unita. Questi saranno i nuovi quattro giusti celebrati il prossimo 6 marzo nel Giardino dei Giusti di Milano, in occasione della Giornata dei Giusti. Figure straordinarie del nostro presente, introdotti questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione della Giornata 2024. Nella sede della Fondazione Gariwo, in via Manzoni 12, è stato presentato anche il nuovo Gariwo Mag, un magazine nato a gennaio con interviste, approfondimenti, una sezione podcast e nuovi canali social.
Il presidente della Fondazione Gariwo Gabriele Nissim ha sottolineato l’importanza della Giornata dei Giusti di quest’anno. L’edizione 2024 è dedicata ai prigionieri politici. “Il senso della Giornata dei Giusti – ha affermato Nissim – l’ha spiegato ieri al Parlamento Europeo la moglie di Navalny, Yulia. Non bisogna rassegnarsi. Il grande difetto che circola in Europa è l’idea di rassegnarsi per il nostro quieto vivere. Questa idea che circola in tante variabili del panorama politico è culturale. Yulia Navalnaya ha detto che quando si combatte il male bisogna essere creativi, bisogna avere un pensiero e un’originalità. Deve avere questo il senso della giornata, richiamare alla lotta contro la rassegnazione”. “Noi proporremo di inserire la figura di Navalny nei giardini dei Giusti di tutto il mondo. È il riferimento più importante della lotta alla rassegnazione” – ha detto Nissim, a margine dell’evento. Sul dissidente russo, morto lo scorso 16 febbraio in una prigione nel nord della Russia e diventato simbolo della lotta al regime di Putin, il presidente della Fondazione Gariwo ha poi ricordato: “Navalny è un uomo che non si è arreso, si è sacrificato per noi. Navalny poteva rimanere in Germania, sarebbe diventato popolare sui media. Ma lui ha scelto di tornare a Mosca perché i russi lo prendessero come punto di riferimento. È stato assassinato ma il suo nome sarà sulla bocca di tutti gli oppositori in Russia”.
Nissim ha ricordato che questa lotta contro la rassegnazione accomuna Navalny con i giusti che verranno celebrati: “Narges Mohammadi ha fatto un po’ come Navalny, ha detto che non smetterà mai di lottare in Iran per la libertà delle donne e della società e continua ad agire. C’è una signora di 96 anni, milanese, Vera Vigevani Jarach, che ancora a 96 anni continua a dire che bisogna assumersi la responsabilità e lo fa con ottimismo. Altiero Spinelli ci ricorda che oggi il grande tema è la democrazia. Dobbiamo avere il coraggio nei confronti delle autocrazie di essere europei”. In ricordo dell’oppositore russo, la Fondazione Gariwo lancerà un appello sui giornali, firmato da intellettuali europei.
Diverse saranno le iniziative a Milano per celebrare i Giusti, dalla proiezione il 5 marzo al cinema Anteo di “The Dmitriev Affair”, alle celebrazioni vere e proprie nel Giardino dei Giusti il 6 marzo. La cerimonia di posa delle nuove targhe e consegna delle pergamene ai Giusti sarà al Monte Stella, insieme ai rappresentanti dei nuovi Giusti onorati e dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano. Le celebrazioni sono a cura dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, di cui la Fondazione Gariwo fa parte insieme al Comune di Milano e all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Alla cerimonia interverranno Marco Vigevani per Vera Vigevani Jarach, Renata Colorni per Altiero Spinelli, Andrea Gullotta per Jurij Dmitriev, Taghi Rahmani per Narges Mohammadi. “Ci sarà il marito di Narges Mohammadi, che in contatto con la moglie in carcere – ricorda Nissim – Lei sa di essere stata inserita tra i Giusti, glielo ha comunicato il marito”.
Nel mondo ci sono oltre 200 Giardini dei giusti e quest’anno anche Roma ne avrà uno suo e sarà inaugurato il prossimo 12 marzo alla Farnesina per ricordare i diplomatici che hanno difeso i diritti umani. Per diffondere nuova consapevolezza su questi temi è nato il nuovo magazine della Fondazione. “Da gennaio, sua prima uscita – spiega Joshua Evangelista, referente della comunicazione della Fondazione Gariwo – abbiamo avuto 500mila visualizzazione e almeno la metà è su approfondimenti e interviste. Una parte molto alta di lettori è pubblico delle scuole. Ogni giorno pubblichiamo 2 o 3 approfondimenti. Spaziano dalle crisi internazionali al senso di comunità nel mondo. Stiamo anche lanciando il dossier ‘le tappe dell’odio’, un’analisi comparativa di tutti i genocidio del Novecento. Stiamo puntando su video e podcast. A breve lanceremo anche il canale Tik Tok”. Anche questo magazine si inserisce nella presa di consapevolezza della tutela e difesa dei diritti umani, secondo il presidente Nissim: “Il senso di Gariwo Mag è fornire degli strumenti per creare una sorta di élite morale. Cercheremo di delineare i temi della responsabilità nel nostro tempo. Vogliamo che queste persone si assumano delle responsabilità nella vita pubblica. Trasmettere l’idea dell’intellettuale e giornalista che si mette al servizio della società. Vogliamo trasmettere un essenzialità. Anche Navalny lo ha fatto con la sua celebre espressione ‘il male vince nella misura in cui il bene è silenzioso’”