Movida, verso una nuova stretta su dehor e asporto: critiche in commissione

Dopo la sperimentazione in autunno per la zona di Porta Venezia, il Comune punta ad arrivare a una nuova ordinanza sugli orari di dehor e asporto per fine aprile in altre zone della città interessate dalla movida. La proposta è stata anticipata in Commissione congiunta Lavoro-Sicurezza dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, suscitando le critiche dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione che hanno lamentato in particolare “le difficoltà per i commercianti”, anche per i “tempi ridotti” dettati da Granelli e il fatto di essere venuti a conoscenza dell’iniziativa soltanto durante la commissione odierna. Critiche anche da parte di Carlo Squeri, segretario di Empam, l’Associazione Provinciale Milanese Pubblici Esercizi aderenti a Confcommercio, intervenuto all’incontro.

“Vorremmo presentare la proposta la settimana prossima e raccogliere le osservazioni per poi arrivare a un’ordinanza del sindaco che sia in vigore da fine aprile a fine ottobre”, ha detto Granelli. “Vorremmo lavorare sul concetto di maggiore equilibrio tra i vari interessi e diritti dei cittadini – ha continuato -. Diverse sentenze mostrano come il Comune abbia questo ruolo” ovvero “tenere assieme diversi diritti. Da una parte ad esempio la tutela del riposo dei residenti, dall’altra la fruibilità dello spazio pubblico, l’interesse alla socialità e divertimento dei cittadini e la libera attività commerciale, oltre all’interesse della città ad essere attrattiva turisticamente”. Granelli ha poi ricordato i precedenti in zona Garibaldi e appunto l’ultima sperimentazione nella zona di porta Venezia, in particolare via Melzo e via Lazzaretto. “Vogliamo riprendere il ragionamento sugli orari delle attività esterne – ha affermato – La proposta è un po’ una mediazione tra quello che è stato fatto in Garibaldi e quello che è stato fatto in Lazzaretto-Melzo, ed è di proporre un divieto di asporto da mezzanotte per tutti i giorni della settimana e un divieto di utilizzo dei dehor invece dalle 00.30 nei giorni feriali e dall’1.30 nei giorni festivi (tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica, oltre ad altri festivi, ndr.). Ha a che fare con le zone della movida più critiche e poi ci sarà l’attività di controllo. Su questa proposta dalla settimana prossima raccogliamo le osservazioni, la presenteremo ai Municipi, ai Comitati, oltre che ai rappresentanti del commercio in modo che tutti possano dare il loro contributo sul percorso”.

Durante la commissione, in tema di movida, sono stati brevemente illustrati anche alcuni punti del Regolamento sugli esercizi commerciali e quello della Polizia Locale, sui cui è stato avviato il lavoro, ma il cui iter richiederà tempi più lunghi, con ulteriori approfondimenti . Dopo le critiche dei consiglieri, Granelli ha assicurato che, per quanto riguarda l’ordinanza sugli orari di dehor e asporto “tendenzialmente cercheremo di dare tempi opportuni” ma ha anche precisato che con la presentazione dei risultati della sperimentazione su via Melzo e via Lazzaretto “a gennaio avevamo detto che avremmo pensato per il periodo estivo, non ci siamo svegliati oggi a parlare degli orari, la questione non nasce adesso” e per l’entrata in vigore della delibera si deve tener conto del fatto che “la movida c’è già oggi non solo da giugno”.

“Questa cosa non ci è stata mai comunicata prima – ha commentato Michele Albiani, consigliere Pd e presidente della Commissione sicurezza -. Sono interdetto per le modalità con cui viene proposta questa cosa e per le tempistiche perché in pratica è domani. Meritava una commissione ad hoc con tutte le parti coinvolte. Mi auguro che ci sia stato un confronto almeno con le attività di settore”. Anche il consigliere della Lega Samuele Piscina ha criticato la proposta: “E’ un documento pro minimarket e contro i commercianti – ha affermato -. Ci sono locali che devono essere controllati ma che non vengono controllati” inoltre “il fallimento via Lecco vi doveva insegnare che non è la soluzione, abbiamo visto migliaia di persone, nonostante l’ordinanza di chiusura dei dehor. Evidentemente non è questa la strada giusta”. Sulla stessa linea il capogruppo di FdI Riccardo Truppo che ha bocciato “modalità, procedure e tempistiche”. “Ho seguito da vicino le ansie di tutto il distretto di corso Garibaldi, – ha ricordato – gli esercenti le loro proposte le hanno. Rappresentano, tra l’altro, anche un presidio essenziale del territorio. Ci sono altre categorie e attività che hanno poco da perdere e non si mettono mai in riga” ad esempio “i centri sociali, come il Lume in Porta Venezia che da anni fa quello che vuole a qualsiasi ora del giorno e della notte”. Inoltre, ha aggiunto “capisco l’esigenza di mappare e dare una regola ma l’efficacia controlli è la vera chiave per queste tematiche”.

Tra i contrari anche la consigliera Pd, Beatrice Uguccioni che ha espresso “perplessità su questa stretta”, come già fatto per i provvedimenti analoghi del passato. Inoltre, ha detto “siamo a marzo, questi ragionamenti andrebbero fatti a fine stagione. I tempi ora sono tirati”. Carlo Squeri, di Empam, ha affermato: “Non mi stancherò mai di ripeterlo, chiudere i dehor e l’asporto non manda la gente a dormire. Lo abbiamo già visto. Se non c’è posto da sedere fuori la gente soprattutto d’estate non si siede dentro, sta in mezzo alla strada, allora l’amministrazione abbia il coraggio di vietare il consumo di alcool su suolo pubblico da una certa ora, come succede in tante città del mondo e non si può accettare la giustificazione ‘ma chi li controlla’. Iniziamo a fare la regola”. Rispetto ai tempi indicati dall’assessore, ha aggiunto: “Abbiamo sicuramente necessità di un tema più lungo per la discussione, per raccogliere le considerazioni come associazione è necessario almeno un mese”.