Milano saluta il maestro Pollini, aperta la camera ardente alla Scala. Meyer: “Ci ha insegnato che la musica è per tutti”

(Foto Mianews)

E’ stata aperta questa mattina nel foyer del Teatro alla Scala, la camera ardente per il maestro Maurizio Pollini, spentosi il 23 marzo all’età di 82 anni. Tra le autorità presenti il sovrintendente del Teatro Dominique Meyer, il maestro Riccardo Chailly, il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi. Dopo l’arrivo il feretro è stato salutato dalla musica di un quartetto d’archi.

“Maurizio Pollini è un compagno della mia vita – ha detto Meyer  a margine della  -.  Quando ero giovane c’era ancora il periodo di Claudio Arrau, Rudolf Serkin, Michelangeli, Benedetti. Lui incarnava il rinascimento, la nuova generazione con Alfred Brendel, Radu Lupu, Perahia per esempio. Fino a questi ultimi anni qui ho avuto l’onore di organizzare i suoi ultimi recital. Tra l’altro avevamo ancora delle date per l’autunno prossimo. Naturalmente quando è venuto a suonare il 13 febbraio 2023 non potevamo pensare che sarebbe stata l’ultima volta”.  “Lascia dietro di sé uno spirito, che trovo bello in questo momento un po’ complesso dello sviluppo della società: quest’idea che la musica sia per tutti”,  ha aggiunto il sovrintendente.   “Sono sempre stato convinto che la musica è per tutti e che ognuno ha nascosto una corda che non chiede che di vibrare, ma per vibrare deve essere messa a contatto della bellezza e della musica e Pollini lo faceva”. Infine, ha detto Meyer, “non aveva paura di andare sui cammini a volte più difficili della musica del ventesimo secolo. L’ultima volta che è venuto qua ha suonato Schoenberg. È questo il suo insegnamento: la cultura per tutti, ma la cultura forte, esigente, potente. Non avere paura di affrontare i pezzi più difficili e di presentarli al pubblico, anche quello meno preparato forse”.

Il sindaco Sala ha ricodato: “Ho avuto la fortuna di assistere all’ultimo concerto, circa un anno fa, e ovviamente Pollini aveva i suoi anni ma quando era al piano sembrava un uomo senza età. Trasmetteva questa presenza straordinaria. Un grande protagonista, sia per qualità artistica che per qualità umane”.  “Ci sono dei luoghi a Milano che sono definite le ‘case dei milanesi’, vale per il Duomo, Palazzo Marino, ma anche per la Scala. Quindi era doveroso aprire la Scala” per la camera ardente. Sulla possibilità di iscrizione al Famedio per il maestro Pollini “vedremo, per quanto riguarda il mio giudizio personale la vedo solo come una cosa positiva. Poi sentiremo cosa dice il Consiglio”, ha commentato il sindaco.