Urbanistica, costruttori a confronto con istituzioni dopo le inchieste. De Albertis (Ance): incertezza ci danneggia. Assessore Tancredi: chiediamo intervento nazionale

(Foto Mianews)

In tema urbanistico, dopo le recenti inchieste della Procura, l’assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, presente stamane al convegno organizzato da Assimpredil Ance, ha spiegato che “la soluzione, che deve arrivare in tempi più rapidi possibile, deve passare necessariamente dal livello nazionale”. “Stiamo parlando in buona parte di norme nazionali – ha poi proseguito chiarendo che “una soluzione potrebbe essere quella di una norma interpretativa autentica su alcune disposizioni legislative che sono state ritenute dalla magistratura non applicate in modo corretto. Noi siamo di un’altra idea ma rispettiamo assolutamente il lavoro della magistratura. Visto che il tema è l’interpretazione di norme pensiamo che sia necessario un intervento che non può essere che di tipo governativo “.

“I tempi devono essere rapidi anche se la gravità e la serietà del problema richiede un’attenta riflessione ed è importante alzare più possibile il dibattito”, ha aggiunto l’assessore ricordando poi che “Milano come grande città è la città che ha pianificato di più negli ultimi 20 anni”. “Altre grandi città loro malgrado, per una serie di motivi sono ancora a piani regolatori di 15-20 anni fa – ha detto -. Noi abbiamo fatto 2 piani negli ultimi dieci anni e ci accingiamo a fare anche il terzo piano”. Inoltre, ha chiarito ancora Tancredi “nella città di Milano ci sono circa 60 piani attuativi, non ci sono altre città in Italia con così tanti piani attuativi”. “I piani attuativi regolano più del 50% della rigenerazione urbana di Milano dei prossimi 10 anni – ha poi proseguito spiegando che “ci sono circa 9 milioni di aree interessate da piani attuativi”. “Per noi è lo strumento principale di rigenerazione urbana della città – ha aggiunto -. Ovviamente entra in gioco, come da mezzo secolo accade e non solo a Milano, quando ci sono condizioni di dimensioni delle aree, di necessità di ridisegno e riassetto di una parte significativa di città e non dipende da tipologie come ‘in linea’ o ‘in altezza’, ma dalla necessità di riassetto” delle aree.

Sempre a proposito della vicenda urbanistica e sull’inchiesta della Procura “non dipende dal Comune di Milano e non posso per questo dare segnali di rassicurazione” ha chiarito Tancredi. “Rispetto alla delibera del 23 febbraio del Comune e le successive disposizioni – ha continuato l’assessore – è chiaro che quelle disposizioni non sono la soluzione del problema ma intervengono con atto di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale in una situazione in cui abbiamo 5 procedimenti che interessano 15 funzionari. Abbiamo la percezione che da 5 salgano ulteriormente, abbiamo qualche decina di fascicoli acquisiti dalla Procura della Repubblica”.  “A tutela degli uffici del Comune ma anche degli operatori, investitori, famiglie che hanno già acquistato appartamenti o firmato dei preliminari, abbiamo ritenuto necessario il provvedimento. – ha poi aggiunto Tancredi -. Su questo provvedimento, gli uffici stessi hanno la necessità di elaborare quanto contenuto nelle disposizioni”. L’assessore ha poi concluso ricordando che quanto contenuto dai provvedimenti comunali si attiene “alle tesi sostenute dal gip in una delle 5 indagini, abbiamo cercato di riportare in maniera fedele nelle disposizioni” ma essendo una soluzione temporanea “gli uffici ancora non possono essere operativi”.

Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, in conclusione del suo intervento al convegno di questa mattina, ha detto di essere “fermamente convinta che, per il bene di Milano, dei suoi cittadini, dei lavoratori e delle imprese, dei professionisti e degli operatori, del personale dell’amministrazione Comunale, è assolutamente necessario superare l’attuale momento di incertezza che ha messo in discussione la validità delle regole che, ormai da parecchi anni, presiedono allo svolgimento dell’attività edilizia e immobiliare, non solo nella nostra città, ma su tutto il territorio nazionale”.  “Abbiamo solo un’esigenza: l’incertezza sospende ogni attività, blocca l’economia, costringe all’inerzia la macchina amministrativa. Quindi, occorre intervenire al più presto, ognuno per la sua parte – ha aggiunto -. E più saremo tempestivi a risolvere questo momento, più potremo concretamente operare per costruire quel futuro condiviso che tutti noi auspichiamo”