#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

u Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

L’Atlante dell’accoglienza: il design racconta la geografia della Milano solidale

Cena dell’Amicizia, organizzazione di volontariato che da oltre 50 anni si occupa di persone senza dimora ed emarginate, ha scelto il contesto del Fuorisalone di Milano per promuovere l’Atlante dell’Accoglienza, un progetto che vuole sensibilizzare il pubblico ma anche – come raccontano gli organizzatori – “stimolare il mondo del design e i suoi attori a un approccio etico, attento alla fragilità e all’accessibilità, alla diversità di culture, generi, etnie e abilità, all’uso di materiali riciclati, di processi produttivi efficienti e prodotti a lunga durata, in linea con il tema Materia Natura del Fuorisalone 2024”.
Nello spazio espositivo di Cena dell’Amicizia, in via Bezzecca 4 (zona piazza V Giornate), dal 17 al 21 aprile, viene messo in mostra – su pannelli disposti ad anfiteatro – lo “skyline dei luoghi della solidarietà” di Milano, quali mense, dormitori, luoghi di accoglienza e di ascolto di diverso livello. In sottofondo, una colonna sonora originale del giovane musicista Antonio Orio con una campionatura di suoni urbani. L’evento vede il contributo di alcuni giovani designer che proporranno progetti di design solidale, prototipi e sketch di oggetti originali di design pertinenti al tema dedicati a persone che vivono in strada o in difficoltà. Sarà l’occasione per incontrare i volontari di Cena dell’Amicizia e scoprire una città differente, per essere informati sui fenomeni, spesso misconosciuti, della grave emarginazione e della povertà a Milano, e trovare un vademecum per capire a chi rivolgersi per diventare volontari o quali numeri chiamare in caso di bisogno di sostegno o di aiuto.
In particolare giovedì 18 alle 18.30 si tiene la presentazione del libro “Se i miei piedi potessero parlare. La storia vera di un vero barbone” con l’autrice Cornelia Pelletta e il giornalista Massimo Acanfora.

 

Fondazione Tog al Fuorisalone

Dal 15 al 21 aprile Fondazione TOG partecipa, per la prima volta, al Fuorisalone di Milano in occasione della Design Week aprendo le porte del suo Centro in via Livigno 1 per portare all’attenzione dei visitatori una riflessione sul design e sulla bellezza come strumenti privilegiati per l’inclusione.
Sei giorni di workshop, laboratori e incontri per sperimentare un modo innovativo di intendere e fare design: un design accessibile a tutti, sostenibile e personalizzato. Fondazione TOG da diversi anni coniuga la sua attività di riabilitazione e cura a una progettualità di studio, sviluppo e fabbricazione digitale di ausili e oggetti fatti su misura. Un approccio innovativo che consiste nel far incontrare il mondo dell’autoproduzione e della fabbricazione digitale con le competenze cinesiologiche e neuromotorie nell’ambito della riabilitazione neurologica infantile.

Nelle oasi Lipu si impara a girovagare senza meta

Torna nel mese di aprile per il terzo anno consecutivo “Girovaghi e girovaghe per natura”, l’iniziativa organizzata dalla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) dedicata al passeggiare senza meta: un intero mese di iniziative nelle oasi, riserve e in alcune aree verdi di molte città. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare il piacere di camminare, di notare dettagli mai osservati, di concentrarsi sui propri passi, di contemplare il cielo dimenticandosi degli impegni e della tecnologia, guidati da operatori e volontari della Lipu.
Sono 10 le regioni italiane che ospitano gli eventi di “Girovaghi e girovaghe per natura”, molti dei quali si svolgeranno nelle Oasi e riserve gestite dalla Lipu, di cui ben 7 in Lombardia.

Videogiochi d’azione per bambini a rischio dislessia

I videogiochi d’azione possono risolvere il disturbo del linguaggio in bambini a rischio di dislessia, aprendo la strada a programmi di prevenzione dei disturbi del neurosviluppo. Lo dimostra un recente studio condotto un gruppo internazionale di ricercatori, tra cui quelli delle Università di Bergamo, Padova e Pavia, della Sigmund Freud University di Milano, dell’ASST di Valle Olona di Saronno (Varese) e dell’IRCCS Medea di Bosisio Parini (Lecco).
“Sebbene giocare sia considerato indispensabile per lo sviluppo cognitivo, sensorio, motorio e sociale di un bambino, vi è ancora una certa resistenza nel pensare che un simile ruolo possa essere svolto anche dagli attuali videogiochi. Ma giocare con i videogiochi d’azione può risolvere le difficoltà nella percezione dei suoni del linguaggio (fonemi), ritenuti la principale causa della dislessia evolutiva, ovvero della difficoltà nell’apprendimento della lettura? Ebbene, diversi studi hanno dimostrato che nei bambini/bambine con dislessia la velocità di lettura può migliorare in seguito a un trattamento riabilitativo con videogiochi commerciali che stimolano le abilità attentive e un miglioramento dell’attenzione risulta indispensabile per leggere le lettere”. Lo dicono dall’Associazione La Nostra Famiglia (di Ponte Lambro, Como), rendendo noto come proprio da tali premesse abbia presso le mosse lo studio recentemente pubblicato dalla rivista NPJ Science of Learning, del gruppo Nature.
Spiega Sara Bertoni del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo e prima autrice della ricerca: “Questo studio di prevenzione ha coinvolto 120 bambini/bambine dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, un sottogruppo dei quali presentava difficoltà nei prerequisiti della letto-scrittura, e quindi erano a rischio per una futura dislessia. Lo studio ha dimostrato che con sole venti sessioni di gioco con un videogioco d’azione da 45 minuti ciascuna si annullano specificatamente i disturbi nella percezione dei fonemi”.
Andrea Facoetti del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, docente presso la Sigmund Freud University di Milano e coordinatore della ricerca: “Questi risultati, combinati al fatto che la memoria fonologica e la denominazione rapida non sono state modificate, rivoluzionano le attuali conoscenze condivise sulla dislessia come un puro deficit linguistico dell’emisfero sinistro, suggerendo il ruolo causale del controllo automatico dell’attenzione dell’emisfero destro nella percezione dei fonemi”.
Concludono da La Nostra Famiglia: “Si tratta di risultati cruciali per futuri programmi di prevenzione dei disturbi del neurosviluppo, come i disturbi dell’apprendimento, del linguaggio, della coordinazione motoria e dello spettro dell’autismo”.