Beccaria, torture e violenze su detenuti minorenni: 13 agenti arrestati e 8 sospesi.
Procuratore: “Brutta pagina per le istituzioni”

(Foto Mianews)

La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Regionale per la Lombardia della Polizia Penitenziaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, stanno eseguendo, dalle prime ore della mattina, un’ordinanza emessa su richiesta dei Pubblici Ministeri del V Dipartimento, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tredici agenti della Polizia Penitenziaria, dodici dei quali tuttora in servizio presso l’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano, nonché la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori otto dipendenti dello stesso corpo di polizia, anch’essi tutti in servizio, all’epoca dei fatti, presso il Beccaria. Ragazzi ammanettati dietro alla schiena “con le mani quindi non utilizzabili per alcuna difesa” e picchiati in stanze scelte perché prive di telecamere”, con metodi che lasciassero meno segni possibile. Questo il quadro emerso dalle indagini della procura. Quanto finora ricostruito è stato riferito durante la conferenza stampa convocata in Procura alla quale erano presenti il procuratore Marcello Viola, l’aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena.

“Una dozzina” le vittime. Il “fattore scatenante” era spesso un comportamento arrogante dal parte del minore che, secondo quanto spiegato dalle pm, portava a una “reazione di inaudita violenza” anche in momenti successivi, con “un numero notevole di autori”, e persone non in servizio che intervenivano “in ausilio degli altri”. I pestaggi avvenivano spesso con uso di bastoni con colpi ‘attutiti’ da sacchi di sabbia per non lasciare segni evidenti. Proprio per le modalità “particolarmente vessatorie” – è stato spiegato in conferenza stampa – è stato contestato anche il reato di tortura. Per il procuratore Marcello Viola si tratta di “una vicenda dolorosa, una brutta pagina per le istituzioni, ma va assicurato il controllo della legalità e il rispetto della legge”. Le indagini, ha sottolineato il procuratore sono state condotte anche “con la polizia penitenziaria che ha collaborato fin dal primo momento”.