Case Green, Mazzoncini (A2A): puntare su teleriscaldamento utilizzando anche il calore prodotto dai data center

Lo sviluppo del teleriscaldamento a Milano “è un’opportunità straordinaria” anche a fronte della direttiva europea ‘Case Green‘. E per il suo sviluppo A2A intende puntare anche sui data center che “producono una quantità di calore enorme”. Ne ha parlato l’ad di A2A Renato Mazzoncini in commissione partecipate del Consiglio comunale, dove ha presentato ai consiglieri l’aggiornamento al 2035 del piano strategico della partecipata.

“Oggi la direttiva delle Case Green impone delle sfide agli edifici molto importanti” e questo “si può affrontare in due modi, o con cappotti e serramenti, rendendo ‘passivo’ l’edificio, oppure decarbonizzando la fonte – ha detto Mazzoncini -. Tutti gli edifici collegati al teleriscaldamento di A2A in particolare, finiscono per avere classificazioni molto alte, tutte superiori alla ‘D’ che è il punto di caduta a cui la Comunità Europea punta” grazie al fatto che “si utilizza calore di scarto”. “A Milano ad esempio – ha proseguito – il calore di scarto dal termovalorizzatore Silla, ma un altro progetto che per noi è un’opportunità straordinaria è l’arrivo di data center”.

Come spiegato da Mazzoncini infatti se da un lato i data center richiedono una grande quantità di energia, dall’altro vengono sempre realizzati vicino alle città e producono molto calore che può essere recuperato. “Solo i primi 4 in servizio richiedono 120 Megawatt di potenza e altri che devono entrare in servizio altri 200 – ha riferito -. Parliamo di potenze davvero impressionati. Tutta Milano funziona con una potenza di picco di 1.400 Megawatt, compresa la metropolitana” e solo questi data center “ne chiedono altri 400” circa. Allo stesso tempo, ha sottolineato ancora Mazzoncini “producono una quantità di calore enorme e noi siamo in grado di prelevarlo per metterlo nella rete di teleriscaldamento“. A2A ha già fatto un primo esperimento a Brescia per testare la tecnologia: “Siamo riusciti, abbiamo 5 mila famiglie che si scaldano con calore estratto da data center”, ha detto l’ad. “Oggi a Milano abbiamo il 15% di edifici teleriscaldati e questo progetto può portare a incrementarli in maniera molto importante – ha affermato -. Su questo abbiamo molta focalizzazione perché stiamo sviluppando teleriscaldamento esclusivamente senza uso di gas” e il “collo bottiglia è trovare cascami termici”. Quindi questa, ha concluso, è la “nuova frontiera a cui si sta lavorando e porta un enorme beneficio agli obiettivi ambientali della città”.