“Non mi aspettavo assolutamente questa ondata di antisemitismo. Ma ho visto il peggio e quando uno arriva a quel punto, vuoi che adesso abbia paura a uscire?”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, durante il suo intervento al convegno “Le vittime dell’odio” organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori che si è svolto stamane al Memoriale della Shoah. “Non ho mai trovato in 30 anni di testimonianza nelle scuole, università, circoli, parrocchie le parole necessarie per dirlo. Perché non ci sono nel vocabolario”, ha continuato la senatrice che ha sottolineato l’aumento dei casi dopo il 7 ottobre. “È un’ondata spaventosa di odio anche verso gli ebrei italiani che per esempio non c’entrano niente con le decisioni politiche di Israele” – ha detto -. “Possono anche non condividerle o non essere mai stati in Israele. Siamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere o aver visto”.
Sulle minacce che continua a ricevere, Segre ha concluso: “Mi dicono ‘stai attenta. Perché fai la tua vita normale? Stai a casa’. Dovrei stare a casa ad aspettare che qualcuno venga ad ammazzarmi? Beh no. Ricevo minacce pazzesche, che ho ignorato per anni perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore, anzi lo penso ancora adesso. Mi preoccupo anche di questi odiatori in generale. Perché io sono una mamma, una nonna, questi odiatori hanno dei problemi gravissimi per cui più degli odiati, devono essere protetti gli odiatori. Dovrebbero essere curati da equipe di medici”.