Sicurezza, Piantedosi: a Milano reati diminuiti del 6,7%, ma problema c’è e va gestito. Il Governo fa la sua parte

Nel primo trimestre del 2024, il numero totale dei delitti commessi a Milano registra una diminuzione del 6,7% a fronte dello stesso periodo del 2023. È uno dei dati emersi durante la riunione che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, questa mattina ha presieduto in prefettura a Milano con il capo della Polizia Vittorio Pisani, il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore Giuseppe Petronzi e i vertici territoriali delle forze dell’ordine.

“Milano ha sicuramente delle particolarità sul versante della sicurezza perché all’esistenza di fenomeni di una certa aggressività si contrappone anche un benessere storico, un grande senso civico della cittadinanza. Quindi i problemi sono sicuramente acuiti” ha spiegato Piantedosi, a margine del convegno “Le vittime dell’odio” organizzato presso il Memoriale della Shoah di Milano, dicendo poi, in risposta a chi gli domandava se Milano fosse una città insicura che “sì, c’è un problema di sicurezza nel senso che va gestita”. In riferimento agli episodi avvenuti la settimana scorsa alle stazioni Lambrate e Centrale in cui “si è visto che la polizia si è frapposta tra il problema e i cittadini, al punto tale che in un caso l’operatore di polizia è anche stato vittima”  Piantedosi ha evidenziato il “grande impegno che stanno mettendo in campo gli operatori della sicurezza rispetto ai problemi che ci sono”. “Abbiamo incontrato in questura i colleghi dei poliziotti coinvolti ci abbiamo parlato” ha poi aggiunto.

Rispondendo poi a quanto detto dal sindaco Sala a seguito dell’accoltellamento a Lambrate, sul fatto che ‘il Governo non ha fatto il suo dovere sulle espulsioni’, Piantedosi ha commentato che quella del sindaco “e’ un’opinione” con cui “non sono d’accordo perché abbiamo un impegno crescente in termini percentuale ancora non risolutivo di quelli che sono i nostri obiettivi. Credo che se ci saranno i presupposti di una buona sinergia istituzionale, anche con il Comune e le amministrazioni territoriali, i risultati maggiori si vedranno in tempi più veloci”.

Sulla funzione dei Centri per il rimpatrio nelle espulsioni degli irregolari, il ministro ha evidenziato: “Lavoreremo per migliorare sicuramente il sistema della logistica a supporto del meccanismo delle espulsioni che si deve sostenere anche attraverso l’individuazione di strutture di trattenimento. Il Prefetto ora avrà una prima interlocuzione con le amministrazioni territoriali per condividere alcuni profili di lavoro”. A chi gli faceva notare che secondo il sindaco Sala “i problemi non si risolvono con i Cpr“, Piantedosi ha risposto che “i Cpr sono fondamentali, il 70% delle persone che si riesce ad espellere passano attraverso i Cpr per cui sono strutture a supporto della logistica delle espulsioni. Le due cose vanno di pari passo”. Sull’apertura di un nuovo Cpr a Milano “abbiamo delle idee un po’ più articolate sulla possibilità di realizzare una seconda struttura di trattenimento di quel tipo e altri sistemi di supporto logistico al meccanismo di espulsione. Tutte queste idee si fondano sul trattenimento delle persone che percentualmente sono in maniera maggiore se esistono queste strutture” ha poi spiegato Piantedosi. Ai giornalisti che gli han chiesto un’opinione sul fatto che spesso al centro della polemica c’è anche il fatto di scaricare la colpa della sicurezza nelle città sui sindaci, Piantedosi ha risposto: “Mai fatto, trovate una mia espressione verbale che lo afferma”.