#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

Su Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

A Pavia test rapidi gratuiti per infezioni sessualmente trasmesse

Dal 20 al 27 maggio, in occasione dell’European Testing Week, e l’1 giugno, durante il Pride 2024, l’associazione Coming-Aut LGBTI+ Community Center APS offre test gratuiti, rapidi, riservati, anonimi e inclusivi per l’HIV e la sifilide in diverse sedi a Pavia. L’iniziativa fa parte del progetto “+TxT – Più Test per Todes” (ovvero, nel linguaggio inclusivo della comunità, tutte le persone) supportato dai fondi 8xmille di Unione Buddhista Italiana.
Il progetto promuove il diritto alla salute attraverso una rete di servizi territoriali dedicati alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e alla promozione della salute sessuale. Si rivolge a un target considerato ad alto rischio, a volte poco visibile, che incontra molti ostacoli nell’accesso ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura: la popolazione LGBTI+ (lesbica, gay, bisessuale, transgender, intersex), con particolare riferimento alle persone MSM (maschi che fanno sesso con maschi), transgender e sex workers.
Il target è accomunato dall’esposizione a discriminazioni e odio (omolesbobitransfobia) e allo stigma che grava sulle persone sex workers e spesso vive situazioni che ostacolano l’esercizio del diritto alla salute: come capita a persone immigrate LGBTI+ o sex workers, che scontano ostacoli burocratici e culturali, a persone con disabilità e individui fragili in condizioni di marginalità sociale.
Spiega Niccolò Angelini, responsabile del progetto: “I test sono immediati e anonimi, aperti a chiunque, anche a persone eterosessuali e cisgender. L’ambiente in cui si svolgono è sicuro e riservato, con un approccio community based, cioè un ambiente non giudicante, non medicalizzato, che aiuta a superare paure e ritrosie: la nostra sede è accogliente, calda e colorata, garantisce la riservatezza e si vale di operatori che usano un linguaggio inclusivo”.
L’iniziativa ha l’obiettivo di far diventare i test una buona abitudine, almeno due volte l’anno, soprattutto per chi ha una vita sessuale attiva, di ridurre lo stigma e – nella fase di counseling – dare accesso a informazioni poco note, come la profilassi pre-esposizione (PrEP), la profilassi post-esposizione (PEP), o a concetti come U=U (se la carica virale non è rilevabile l’HIV non è trasmissibile) e in generale al valore del safer sex.
I test si possono effettuare gratuitamente con prenotazione obbligatoria (mail: salute@coming-aut.it) presso la sede dell’associazione in Corso Garibaldi 20/N (20, 21, 22 maggio ore 18; 24 e 25 maggio ore 14; 26 maggio alle ore 16; 27 maggio ore 17) oppure al Caffè Teatro di Strada Nuova 75 (23 maggio ore 22). Sabato 1 giugno, nel corso del Pride, sarà possibile fare i test senza prenotazione e nel pieno rispetto della privacy in un gazebo dedicato allestito dalle 18 alle 20.
“+TxT – Più Test per Todes” è uno degli oltre 200 progetti umanitari a cui, nel 2023, l’Unione Buddhista Italiana ha destinato più di 6 milioni di euro tramite i fondi dell’8xmille. Progetti accuratamente selezionati tramite il Bando Umanitario in coerenza con il principio dell’interdipendenza e del prendersi cura alla base del pensiero buddhista: nel mondo in cui viviamo ogni essere senziente è collegato e agendo su uno di essi, si agisce a favore dell’intera collettività.
https://8xmilleunionebuddhista.it/

Intelligenza artificiale, etica e Terzo Settore

“Dialoghi sull’Intelligenza Artificiale, tra tecnologia, etica e Terzo Settore” è il titolo del convegno gratuito organizzato dalla Fondazione Filantropica AIFR – ETS mercoledì 22 maggio al Royal Hotel Carlton di Bologna (in via Montebello 8, ore 9.30) con l’obiettivo di fornire agli Enti del Terzo Settore gli strumenti e le conoscenze necessarie per utilizzare l’IA in modo responsabile ed efficace.
Dopo i saluti di benvenuto di Marco Cecchini, Presidente della Fondazione AIFR, il convegno si apre con interventi dedicati ad approfondire il potenziale dell’IA nel modellare il futuro della società, a esplorare gli aspetti etici nell’utilizzo nel contesto del Terzo Settore e affrontare gli aspetti legali e di copyright. Intervengono Massimo Temporelli, fisico e scrittore, conduttore tv, founder di TheFabLab, Gianluca Arnesano, esperto di etica della comunicazione e Claudia Caluori, avvocato di Polimeni.Legal.
Nel pomeriggio si approfondiscono il ruolo della programmazione umana nell’addestramento di sistemi intelligenti e le applicazioni pratiche dell’IA nel lavoro quotidiano del Terzo Settore; in particolare vengono esplicitati e descritti alcuni strumenti per la scrittura, la generazione di immagini e video, l’analisi dati, la facilitazione della raccolta fondi e del coinvolgimento della community e dei volontari. Intervengono: Piero Savastano, data scientist e creatore di Cheshire Cat AI, Angelo Rindone, CEO di FolkFunding srl Benefit e fondatore di Produzioni dal Basso, Elisabeth Musgrove, Fundraising Consultant di Dataro, Sandro Cacciamani e Alessandro Furlati, CEO e project manager di Exmitalia. Conclude il convegno un momento di riflessione con alcuni esponenti del Terzo Settore Italiano.
Spiega Marco Cecchini, Presidente di Fondazione AIFR: “L’IA rappresenta una delle tecnologie più innovative e potenzialmente trasformative del nostro tempo e credo possa essere una forza positiva per il cambiamento se adottiamo un approccio etico e responsabile nel suo utilizzo, garantendo la trasparenza, l’equità e la sicurezza dei sistemi che creiamo. Questo convegno vuole essere un’importante occasione per analizzare in modo approfondito le implicazioni dell’IA nelle Organizzazioni Non Profit, fornendo agli operatori del settore uno spazio di riflessione e le conoscenze necessarie per utilizzare l’IA in modo responsabile ed efficace”.
L’evento è gratuito previa iscrizione su eventi.fondazioneaifr.org

Il cammino di 8 viaggiatori in sedia a rotelle o ipovedenti

Accessibilità, inclusione e valorizzazione del territorio sono le parole chiave del viaggio itinerante “Sui passi di Francesco, in cammino per l’accessibilità e la pace”, che in vista del Giubileo 2025 vuole richiamare l’attenzione sul pellegrinaggio inclusivo e accessibile.
Fino al 29 maggio, 10 viaggiatori – di cui 6 con esigenze di mobilità e 2 ipovedenti – affrontano in sedia a rotelle, bicicletta o tandem un percorso da Ancona a Roma che ricalca il peregrinare di San Francesco e il suo messaggio di essenzialità. Dopo 11 tappe che attraversano 3 regioni – Marche, Umbria e Lazio – l’arrivo sarà a San Pietro dove incontreranno Papa Francesco all’udienza del mercoledì.
Lungo il percorso i viaggiatori visiteranno alcuni Centri di eccellenza sulle disabilità sensoriali e le Unità spinali di diverse città (Ancona, Perugia, Roma) per incontrare le persone con lesioni midollari e dare loro un messaggio di speranza: la vita non si ferma anche se le gambe non possono muoversi. Un messaggio che è alla base di Free Wheels, organizzazione di volontariato che promuove questo cammino in partnership con l’associazione NoisyVision.
I viaggiatori attraverseranno città e borghi su strade, piste ciclabili, cammini e sentieri. Sei di loro si muovono in sedia a rotelle, grazie a un propulsore elettrico (chiamato Klick) agganciato alla carrozzina, che consente di affrontare anche i terreni off-road; altri due sono ipovedenti e si danno il cambio a metà strada (uno percorre il tratto Ancona-Assisi e l’altro Assisi-Roma), scambiandosi il testimone a bordo di un tandem a guida assistita, che condivideranno con un ciclista; un altro ciclista partecipa all’avventura con il compito, quando necessario, di fare da apripista.
Alessio di Santa Maria di Sala (Venezia), Ignazio di Scicli (Ragusa), Samuele di Sulbiate (Monza-Brianza), Angiolino di Sommacampagna (Verona), Dario di Padova, Giulia di Spilimbergo (Pordenone), Josimare di Bergamo, Mara e il marito Tiziano di Vigodarzere (Padova) e Pietro di Somma Lombardo (Varese). Sono loro i viaggiatori che, attraverso questa esperienza, si fanno portatori di un messaggio che, lungo i luoghi francescani, vuole arrivare fino al Vaticano: il turismo lento come pratica di accessibilità e inclusione può essere un volano di pace e una leva di valorizzazione del territorio. Con l’auspicio che, in vista dell’imminente Giubileo 2025, venga realizzato qualche passo avanti nella direzione del pellegrinaggio accessibile.
l’idea di questo viaggio itinerante nasce da Free Wheels, organizzazione di volontariato impegnata a diffondere il turismo lento per tutti, sia stimolando amministrazioni e privati a rendere accessibili percorsi, strutture e servizi sia aiutando le persone a capire che il “non ce la posso fare” costituisce spesso la barriera più grande. L’associazione ha già organizzato due traversate con viaggiatori a mobilità ridotta in Emilia-Romagna (2022) e in Veneto (2023) mettendo in luce la bellezza, l’accoglienza e l’accessibilità dei territori. Quest’anno è affiancata da NoisyVision, associazione dedicata alle disabilità sensoriali – tra cui l’ipovisione e l’ipoacusia – molto attiva nel promuovere un cambiamento di mentalità e nel proporre esperienze che consentano a tutti di espandere i propri orizzonti, organizzando iniziative come cammini e uscite in barca a vela, con l’idea di creare comunità inclusiva dove la disabilità non è un limite ma un valore, una risorsa.
Le due associazioni condividono i valori dell’accessibilità e del benessere interiore derivato dal cammino.
Il promotore di Free Wheels è Pietro Scidurlo, in sedia a rotelle dalla nascita, che nel 2012 ha percorso il Cammino di Santiago in hand-bike, esperienza illuminante che l’ha portato a scrivere la Guida al Cammino di Santiago per tutti (Terre di mezzo Editore), tuttora l’unica guida in Europa a un cammino integralmente accessibile. Racconta: “Ogni anno ci scontriamo con difficoltà organizzative che derivano dalla scarsità di strutture e servizi accessibili, in particolare per gruppi. Eppure è ormai evidente che l’accessibilità apre le porte anche a tante persone che non hanno disabilità e possono alimentare un circuito di turismo lento prezioso per l’economia del territorio e per il benessere degli individui. Noi insistiamo a proporre queste esperienze di itineranza in gruppo perché è importante che le persone con esigenze di accessibilità possano vivere non solo il cammino ma anche la condivisione”.
Fondatore di NoisyVision (nel 2017) è Dario Sorgato, viaggiatore, blogger e scrittore con l’ambizione di “colorare il mondo di giallo, che è non solo il colore più visibile per le persone ipovedenti ma è simbolo di quella solarità che deriva dall’aprirsi ad altri modi di essere” spiega. “L’eterogeneità del gruppo, la complessità delle storie personali, la necessità di mettere insieme tutto questo per andare avanti tappa dopo tappa costruiscono sul campo accettazione reciproca. Cioè inclusione. Senza inclusione non c’è accessibilità. Per questo le nostre visioni sono complementari”.
È convinzione delle due associazioni che “l’esperienza di convivenza quotidiana, di condivisione dei momenti critici ed esaltanti, del superare insieme le difficoltà che si vivono nel Cammino come nella vita troveranno nella capacità di fare inclusione il segreto della perfetta letizia che Francesco d’Assisi indicò mille anni fa e che Papa Francesco ci ricorda oggi. La stessa strada che può portarci alla pace”.

Longevità: nasce la community Voice Italia

L’Italia è il secondo Paese al mondo per longevità dopo il Giappone, ed è uno dei luoghi con la più alta aspettativa di vita alla nascita: 83 anni in media (81 per gli uomini, 85 per le donne) secondo il Rapporto ISTAT 2023 sul Benessere equo e solidale (aprile 2024). Proprio l’Italia è quindi un esempio di come si possa vivere a lungo e in salute, una condizione che impone di occuparsi del tema dell’invecchiamento in modo nuovo, acquisendone consapevolezza e studiando soluzioni perché la longevità sia una prospettiva di vita in salute e benessere.
Per farlo nasce Voice Italia, la prima piattaforma digitale e fisica nel nostro Paese che raccoglie una community attiva di cittadine e cittadini di tutte le età – con particolare attenzione alle persone anziane, alle loro famiglie e alle comunità con cui si relazionano – per progettare soluzioni per una vita più sana, lunga e soddisfacente. Prende vita nel solco dell’esperienza di Voice Global, nata nel 2007 nel Regno Unito, ed è fondata dal National Innovation Centre for Ageing (NICA) insieme a Fondazione Ravasi Garzanti, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Amplifon. Il suo obiettivo è quello di coinvolgere persone con background e ruoli diversi, che insieme a università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato possano contribuire a progetti e iniziative mirate ad affrontare concretamente le sfide globali legate al tema dell’invecchiamento, con il diretto coinvolgimento delle persone.
“Di fronte al fenomeno sempre più crescente e trasversale dell’invecchiamento a livello mondiale, Italia e Gran Bretagna si sono incontrate per affrontarlo” commenta Nic Palmarini, AD di Voice Italia e Director di NICA. “Insieme hanno deciso di mettere a fattor comune esperienze e network creando Voice Italia, un’impresa sociale nata sulla scorta dell’esperienza partecipativa inglese, al servizio di chi, nel nostro Paese, intende affrontare da diverse prospettive le sfide che questa grande trasformazione propone”.
Voice Italia rimette in circolo esperienze e conoscenze a vantaggio della ricerca e dell’innovazione sociale. Intorno a Voice si crea infatti una comunità di persone pronte all’innovazione, appassionate e desiderose di partecipare con le loro idee allo sviluppo di soluzioni innovative per vivere meglio e più a lungo. Attraverso i metodi di co-progettazione, workshop ed eventi, la community di Voice Italia dà il suo contributo per identificare bisogni, priorità e aspirazioni spesso inascoltate o non soddisfatte, fornendo una visione nuova e inaspettata su prodotti, servizi, contesti ed esperienze alle organizzazioni pubbliche e private.
“In Italia Fondazione Ravasi Garzanti, frutto dello spirito filantropico dell’editore Livio Garzanti, lavora da anni sui temi dell’invecchiamento coniugando ricerca, azione culturale e sperimentazioni sul campo, a Milano e non solo” commenta Felice Scalvini, Direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e presidente di Voice Italia. “Era quindi naturale il suo coinvolgimento nella fondazione di Voice Italia, che nasce come centro di competenze e di azione e si propone di coinvolgere in tutte le sue iniziative i cittadini e le cittadine attraverso una piattaforma collaudata di ingaggio online della comunità. Sarà uno strumento che faciliterà il coinvolgimento e la condivisione dell’esperienza delle persone e permetterà di collegare l’Italia alle altre comunità internazionali”.
Le persone possono iscriversi alla piattaforma per partecipare a workshop, sondaggi, discussioni e opportunità di coinvolgimento su servizi e prodotti, proposti da università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche e comunità locali, imprese del settore pubblico e privato. La partecipazione avviene sia online sia attraverso incontri dal vivo, secondo modalità diverse per ciascun progetto. Questo consente a cittadine e cittadini di dare il loro contributo di pensiero, idee, esperienza per la messa a punto di soluzioni concrete per la società attuale e futura.
La piattaforma digitale Voice Italia vuole incentivare le persone anziane a contribuire con le loro idee e opinioni ad accelerare l’innovazione che li riguarda, attraverso la partecipazione a sondaggi, focus group, interviste e ricerche etnografiche commissionate da enti pubblici e privati. Dopo essersi iscritti ed essere diventati parte della comunità, è possibile aver visione di opportunità alle quali decidere di partecipare volontariamente per dare il proprio contributo, e ottenere punti in cambio di questa partecipazione per poi convertirli in azioni di impatto sociale o individuale.