Bruno Megale è il nuovo questore di Milano: “Trend criminale in diminuzione, ma c’è sensazione generale di insicurezza. Lavoreremo su percezione”

“Certamente lavoreremo su quella che è la percezione in questo momento della sicurezza. Sebbene il trend criminale sia in decremento e i risultati siano in continua crescita, si avverte certamente una sensazione generale di insicurezza”. Lo ha detto il nuovo questore di Milano Bruno Megale, a margine della conferenza stampa in Questura, nel giorno del suo insediamento. Il fatto che Milano sia percepita come una città insicura, ha poi spiegato il questore, “è dovuto anche al fatto che a Milano c’è un fenomeno di ipermediazione e qualsiasi cosa assume un rilievo internazionale. Cercheremo anche di lavorare meglio sulla comunicazione e sui risultati della Polizia di Stato e delle altre forze dell’ordine”.

“I risultati dicono che Milano sta diventando una grande metropoli e si sta avvicinando a quelle che sono le problematiche che affliggono tutte le metropoli europee” ha poi detto Megale, rispondendo a chi chiedeva se dunque la città sia effettivamente poco sicura. “Dobbiamo affrontare anche oggi questi fenomeni nuovi che possono creare un po’ di allarme sociale – ha proseguito, spiegando che “alcuni reati di natura predatoria sono un po’ in aumento però lavoreremo su questo”. “Certamente lavoreremo su queste nuove forme criminali che possono generare insicurezza e c’è già un’ottima base di lavoro con una serie di servizi che sono già stati programmati – ha aggiunto .- Certamente lavoreremo anche di più sulla comunicazione del nostro tipo di lavoro. Ho una serie di idee, fatemi un attimino assestare per capire bene la città però già devo dire che non posso che ringraziare il dottor Petronzi perché trovo un’eccellente base di partenza”.

“La situazione internazionale” a cominciare dal conflitto Israelo-palestinese “incide su tutte le città, a maggior ragione in una città come Milano che oggi ha un respiro internazionale. Una città come Milano ha una grandissima visibilità” ha detto il questore, rispondendo ai giornalisti. “Negli ultimi vent’anni gli eventi globali e nazionali hanno poi riflesso in qualsiasi Paese, si pensi al conflitto palestinese e ai riflessi nelle università americane che poi sono arrivati in tutto il mondo con le forme di proteste”, ha poi aggiunto. Megale si è poi espresso a proposito del tema Cpr. “Cerchiamo di ripristinare quello di via Corelli, che è un centro importante – ha detto, spiegando che “un Cpr in piena efficienza sarebbe un’ottima base di partenza”. Il questore ha continuato sulla gestione degli immigrati nelle città. “Sull’immigrazione la Polizia deve fare il suo. Noi certamente dobbiamo lavorare su fenomeni di regolarità sul territorio nazionale – ha spiegato .- La statistica di immigrati irregolari che commettono una serie di reati è abbastanza chiara. L’immigrazione non è soltanto un problema di Polizia, tutte le istituzioni sono coinvolte, è un fenomeno che va certamente governato”.

“A Milano c’è il 10 % dei minori stranieri non accompagnati che ci sono in Italia. Occorre gestire questo fenomeno”- ha poi detto, spiegando che “la città ha dei servizi sociali eccellenti e una vocazione all’accoglienza . Quando si ha a che fare con i minori è un impegno oneroso e importante, si ha a che fare anche con il Tribunale e i tutori”. Anche più in generale, oltre al tema dei minori, ha inoltre osservato Megale, rispetto al passato “abbiamo un aumento esponenziale di presenze di fenomeno migratorio ma pensare di governarlo solo con la Polizia è utopistico, bisogna avere un approccio integrato anche con altri attori istituzionali”. Il fenomeno migratorio, ha detto ancora, “certamente è andato a cambiare anche il volto di alcuni quartiere” e “oggi bisogna pensare alla sicurezza urbana, sicurezza su determinati quartieri, l’attività sull’integrazione, la gestione di fenomeni migratori, che possono sfociare nel degrado e dare percezione di insicurezza, sono certamente delle priorità diverse”. “La fotografia della città è completamente diversa” ha poi detto, parlando della differente situazione della città rispetto a nove anni fa. Fino al 2015 Megale è stato infatti alla guida delle Digos di Milano. “Rispetto a 10-15 anni fa un certo tipo di reati è aumentato – ha sottolineato – Nel 2015 c’erano problemi legati ad altre fenomenologie, l’ordine pubblico era più effervescente, anche se alcuni fenomeni legati alle vicende internazionali stanno tornando”.