Smog, Sala: “Con Area B e C aria migliorata, andiamo avanti”

Il sindaco Giuseppe Sala nella diretta Instagram “Cose in Comune” dedicata oggi a Area B e C ha evidenziato che “la qualità dell’aria sta migliorando di più a Milano che nel suo territorio circostante e questo non deriva da nessuna grazia che abbiamo ricevuto ma deriva da azioni che abbiamo fatto con coraggio”. “Se non si pongono dei limiti, e i limiti sono Area B e Area C, in maniera naturale non si cambia la qualità dell’aria” ha poi aggiunto, spiegando che “bisogna offrire alternative ma bisogna porre dei limiti. I dati sugli inquinanti ci stanno dando ragione ma ci fanno anche dire che dobbiamo fare di più e che dobbiamo andare avanti perché il parco mezzi circolante cambia poco se non si fanno delle azioni come quelle che stiamo facendo”.  Il sindaco ha poi detto di essere rimasto “un ‘filino’ sorpreso” nell’aver letto “che da un recente sondaggio più del 50% di milanesi ritiene che la qualità dell’aria negli ultimi 20 anni sia peggiorata”. “In realtà non è così – ha detto Sala, spiegando che invece “la qualità dell’aria è significativamente migliorata” ma questo “non vuol dire che non dobbiamo fare di più”.  Citando i dati delle rilevazioni delle centraline Arpa, Sala ha spiegato che “il Pm10 ha registrato un significativo calo negli ultimi 20 anni: praticamente dimezzato da 59 microgrammi per metro cubo nel 2002 ai 32 nel 2023 e anche a livello giornaliero il numero di giorni di sforamento della soglia indicata come limite si è ridotto di circa il 70% dal 2002 al 2023 ma non siamo ancora nei parametri Ue che consentono 35 giorni al massimo di superamento, l’anno scorso i giorni di sforamento sono stati 49 giorni. Per quanto riguarda il Pm 2.5 ha registrato una diminuzione del 47% dal 2007 al 2023”.

Il sindaco ha poi sottolineato come sia “importantissimo analizzare la situazione relativa ai tipi di motorizzazione che stanno cambiando: nel 2019 a Milano le auto elettriche erano l’1 per cento del parco circolante e oggi sono 6, le auto ibride erano nel 2019 il 16% ora sono il 32% quindi noi abbiamo quasi il 40% di veicoli a Milano che sono tra l’elettrico è l’ibrido ed è qualcosa di estremamente significativo. Il rovescio della medaglia è che ad esempio i diesel siamo passati dal 51 per cento del 2019 al 33 per cento del 2023”. Il rinnovo del parco mezzi circolante in chiave ecologica, dettato anche dalle limitazioni imposte da Area C e B, “è un fatto solo milanese che non trova assolutamente riscontro nel resto d’Italia e lo dicono i dati forniti dalla dall’Aci. L’associazione degli automobilisti ci dice che nella città metropolitana relativamente alla categoria delle auto che sono limitate nell’ingresso in Area B si è avuta una riduzione del 12%. Questa diminuzione dei veicoli più inquinanti non si riscontra assolutamente a livello nazionale perché la stesse categorie di auto mostrano una consistenza veicolare che si è ridotta del 1%”, ha aggiunto Sala.

“Continuare a ripetere all’infinito le stesse cose non le fanno diventare la verità” ha detto Carlo Monguzzi, consiglieri dei Verdi a Palazzo Marino e presidente della commissione Verde e Mobilità, spiegando che la diminuzione del Pm10 negli ultimi 20 anni è dovuta “alla qualità dei nuovi motori e alle nuove forme di riscaldamento” e che il problema per  l’inquinamento da traffico “è che ormai il 28,23% del Pm10 è dovuto allo sfregamento dei freni e delle ruote e solo il 16% proviene dai tubi di scappamento, come dice Arpa nel suo ultimo rapporto”. Monguzzi ha quindi spiegato che “bisogna diminuire il numero di auto che entrano e circolano a Milano” e che “purtroppo non è vero che le auto diminuiscono”.  “Area B e C sono due provvedimenti eccellenti – ha aggiunto – ma ora vanno aggiustati perché prima delle 7.30 e dopo le 19.30 in area C entrano 50mila auto e in area B 200mila: inquinano come quelle che entrano dalle 7.30 alle 19.30. Ma il Comune queste cose non le dice e infatti occulta l’indice di congestione del traffico, perché è in aumento e da la situazione reale: continuare a fare propaganda nascondendo i dati è tristissimo”. “Serve una città con meno auto, per questo bisogna aggiustare Area B e C, e che vadano meno veloci e quindi fare la città a 30 all’ora” ha concluso.

Per il presidente dell’Automobile Club di Milano Geronimo La Russa “pensare a Milano, alla Città metropolitana e alla Lombardia come un microcosmo nel quale non esistano più le auto è pura utopia. La stessa utopia di immaginare Corso Buenos Aires o altre importanti direttrici cittadine trasformate esclusivamente in piste ciclabili”.  “Sia chiaro – aggiunge Geronimo La Russa – tutti hanno a cuore la salute delle persone, ma i dati vanno letti compiutamente e non parzialmente. La qualità dell’aria non migliora con i divieti come Area B o Area C e le relative sanzioni destinate ‘a far cassa’, ma grazie a politiche strutturali a 360 gradi, prevedendo, per esempio, incentivi per chi è obbligato a sostituire la propria auto”.

Per Filippo Barberis, capogruppo Pd in Consiglio comunale “i dati riportati oggi dai ricercatori del Kyoto Club e del Cnr, che hanno presentato il rapporto ‘MobilitAria’, sono dati incoraggianti per la nostra città” e “mostrano un calo sensibile delle emissioni di Pm10 (meno 20%) e del Pm2,5 (meno 17%), calo che va letto anche alla luce dei dati ricordati oggi dal sindaco sull’effetto di alcuni dei più importanti provvedimenti dell’amministrazione comunale per promuovere una migliore qualità dell’aria”.  Si tratta, ha evidenziato Barberis, di “dati che rafforzano la nostra convinzione nel portare avanti politiche che stanno avendo riscontri concreti e che ci dicono come il nostro non sia un approccio ideologico ne di semplice greenwashing”.  “Certo c’è ancora molto da fare per perseguire gli obiettivi che ci siamo dati con il piano Aria Clima e sarà fondamentale allargare la coalizione delle amministrazioni impegnate nella battaglia per una migliore qualità dell’aria. – ha proseguito Barberis – Dobbiamo pretendere politiche più ambiziose da parte di Regione Lombardia e promuovere un confronto costante con le altre regioni della pianura Padana e con il Governo per azioni che siano capaci di coordinare interventi e investimenti su una scala più ampia, necessaria per un ulteriore salto di qualità”.