Strage di Capaci, Sala: “La battaglia contro la mafia non è finita, problema c’è anche a Milano”. La cerimonia di commemorazione ai Giardini Falcone e Borsellino

(Foto Mianews)

Cerimonia di commemorazione per il 32esimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il magistrato simbolo della lotta alla mafia Giovanni Falcone, sua moglie e anche lei magistrato, Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Presenti il sindaco Giuseppe Sala, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Pasquale Addesso, il presidente della sezione di Milano dell’Associazione Nazionale Magistrati, Leonardo Lesti, il prefetto Claudio Sgaraglia, il nuovo questore di Milano Bruno Megale, il coordinatore di Libera Milano, Pietro Basile, la procuratrice Alessandra Dolci, a capo della Direzione antimafia di Milano, e Nando Dalla Chiesa, presidente del Comitato antimafia del Comune di Milano. Gli interventi si sono tenuti nell’Aula Magna del Liceo Volta, proprio davanti ai giardini di via Benedetto Marcello, dedicati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La voce degli studenti è stata portata sul palco da due interventi in rappresentanza delle studentesse e degli studenti del Liceo Carducci, dell’Istituto Barbara Melzi di Legnano, del Liceo Beccaria e del Liceo Manzoni di Milano. La seconda parte della cerimonia si è tenuta nei giardini dedicati ai due magistrati. Alle 17.58, ora esatta dell’esplosione sull’autostrada verso Palermo, è stato osservato un momento di raccoglimento accompagnato dal suono della sirena degli automezzi dei Vigili del Fuoco. Dopo la deposizione dei fiori al cippo in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino da parte del sindaco Sala, la cerimonia si è conclusa con l’esecuzione del silenzio e un lungo applauso.

“Io penso che da questo punto di vista è sciocco dire che a Milano il problema non c’è, perché c’è, ma è altrettanto vero che l’impegno, anche forte, a Milano c’è” ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia parlando del contrasto alla mafia. Il sindaco ha poi commentato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul fatto che la memoria di Giovanni Falcone sia ‘materia viva’: “lo è oggettivamente – ha detto Sala – perché da un lato lo vediamo nella partecipazione a queste giornate nelle città che a Milano c’è ancora, dall’altro c’è il rischio che nella testa della gente sia una battaglia finita invece non è così quindi noi dobbiamo continuare a testimoniare, a fare le cose giuste, tipo il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, tipo come noi costruiamo le gare pubbliche per evitare che ci siano infiltrazioni, i comitati che utilizziamo” ha concluso il sindaco.

“È fondamentale ricordare ai giovani le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perché noi investiamo nelle nuove generazioni, sono il nostro presente e soprattutto il nostro futuro – ha affermato la procuratrice Dolci a margine della cerimonia – e quindi è indispensabile con loro fare memoria e ricordare i valori per i quali sono morti, farli comprendere ai giovani e fare in modo che loro ne siano portatori a loro volta. Per questo è veramente fondamentale ritrovarsi qua con le nuove generazioni e far sì che il ricordo non sia semplicemente una commemorazione ma un tramandare i valori per i quali sono morti”. La memoria è viva presso le nuove generazioni anche secondo il professor Nando Dalla Chiesa, che sul significato di svolgere la commemorazione in una scuola e sulla partecipazione degli studenti ha ricordato che “la legalità si tramanda e l’educazione alla legalità non è una cosa da museo. È invece una spinta a migliorarsi e a far migliorare la nostra società. È viva e quello che mi colpisce spesso è vedere la passione con cui gli studenti delle scuole vogliono sapere” ha concluso il professore a margine della cerimonia.