Europee, a Milano Pd primo con oltre il 31%. FdI al 21,7%. Nella Lega Vannacci supera Sardone. Sala: “Bene in città i partiti che mi sostengono. Ottimo risultato per Schlein, ma senza centro non si vince”

(Foto Mianews)

A livello nazionale FdI si conferma primo partito (28,8%) seguito dal Pd (24,1%). A Milano città invece, per voti ottenuti alle elezioni Europee, sono i Dem a mantenere il primato ottenendo il 31,3% dei consensi pari a 158.506 voti; segue FdI al 21,73%. In doppia cifra l’Alleanza Verdi Sinistra, terza forza a Milano, che si attesta al 10,52%. A seguire Forza Italia 8,87%, Azione 6,4%, Stati Uniti d’Europa 6,3%, Lega 6,1%, Movimento 5 Stelle 5,2%, Pace Terra Dignità 2,4%, Libertà 0,5%, Alternativa popolare 0,2%. In città l’affluenza definitiva è al 50,7% (514.486 votanti).

Guardando alle preferenze per i candidati, la premier Giorgia Meloni con 48.436 preferenze, capolista di FdI è la più votata a Milano città. Nel Pd la capolista Cecilia Strada ne ottiene 45.955 e dietro Strada arriva Pierfrancesco Maran con 22.890 preferenze; sempre nel Pd raccoglie 21.754 Giorgio Gori. In Fdi, il secondo per preferenze in città è Carlo Fidanza, lontanissimo da Meloni: ottiene infatti 7mila preferenze. Ilaria Salis, capolista dell’Alleanza Verdi Sinistra, ottiene 21.271 voti; Mimmo Lucano 9.582. In Forza Italia, l’ex sindaca Letizia Moratti ottiene 7.464 preferenze, dietro il leader del partito Antonio Tajani (11.037 voti). Per la Lega, primo per preferenze a Milano è Roberto Vannacci con 12.171 voti, seguito da Silvia Sardone con 8.355 voti ‘personali’.

Tra i primi a commentare il voto milanese è stato il sindaco Giuseppe Sala: “A Milano i partiti che mi sostengono hanno ottenuto il 55%. Un’altra volta lascio parlare i rumorosi oppositori e i media schierati e rispondo con il lavoro quotidiano. E’ la cosa migliore da fare”, ha scritto in post sui social. Sala analizza poi il risultato a livello complessivo:  “Hanno vinto le destre. Hanno vinto in Europa, dove però non governeranno. Si confermano in Italia. ⁠Elly Schlein e il PD hanno ottenuto un ottimo risultato, in ottica italiana e europea: una formazione che regge, laddove si registra una generale crisi della proposta socialista democratica. Vanno riconosciuti i meriti della segretaria e di una formazione che continua a essere un argine alle destre”. Una riflessione poi sul centrosinistra: “In Italia non è, purtroppo, competitivo – afferma -. Tutti sottolineeranno la crisi del M5S, io ripeto quello che sto affermando da tempo: senza il centro non si vince. Giorgia Meloni parla di una restaurazione del bipolarismo puro. Lei ha un centro: FI, che ha ottenuto un buon risultato”.