Fontana, deleghe Bertolaso? “Ne riparliamo tra 4 anni”. Il governatore ‘blinda’ l’assessore dopo le polemiche per la chiusura del pronto soccorso di Menaggio

“Io sono un servitore dello Stato ho sempre lavorato per il mio Paese. Sono andato in pensione 12 anni fa e adesso sono ancora qui. Quindi sono i miei tempi supplementari” e il mio incarico “è nelle mani del presidente” Fontana. Così l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso durante un dibattito nell’ambito di Salute, Direzione Nord, tornando, senza esplicitamente citarle, sulle polemiche per la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Menaggio, nel comasco. “Se qualche situazione può creare problemi per colpa mia mi può ritirare la delega, diciamo che io ho ancora tante cose da realizzare per questo territorio” ha proseguito Bertolaso, concludendo: “Io sono medico e per me prima di tutto conta il rispetto del giuramento che ho fatto e ho il compito di tutelare la salute dei miei cittadini”.  Le deleghe di Bertolaso? “Fra quattro anni ne riparliamo”, ha commentato il presidente Fontana, a margine dello stesso incontro, tagliando corto sulle polemiche che hanno coinvolto l’assessore.

Dal consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo è arrivato un commento alle parole di Bertolaso e Fontana. “Fontana finalmente rompe il silenzio sull’agghiacciante vicenda dell’ospedale di Menaggio. Non lo fa per rassicurare i cittadini e per fare un passo indietro. Lo fa per confermare la propria fiducia in Bertolaso e blindarlo per altri quattro anni. È evidente che così Fontana stia confermando anche la condanna a morte pronunciata nei confronti del presidio ospedaliero della provincia di Como”, ha detto, aggiungendo che “è chiaro che Fontana non intenda fare un passo indietro sulla questione dell’Erba-Renaldi, condannato a diventare un presidio per cronici e senza pronto soccorso”. “A Palazzo Lombardia si tira dritto, insomma. Rimane Bertolaso, si taglia un ospedale. Lo si fa incuranti delle 14 mila firme raccolte a difesa del presidio, incuranti della posizione di Asst Lariana stessa, incuranti delle richieste del territorio, il tutto sulla pelle dei cittadini e delle comunità del lago di Como, lasciati senza certezze” ha proseguito Orsenigo, concludendo:”Faremo sentire la voce del territorio in Consiglio regionale e in piazza: davanti a una decisione ingiusta e sbagliata sotto ogni aspetto, l’opposizione è un dovere”.

Un commento alle dichiarazioni di Fontana e Bertolaso è arrivato anche dal capogruppo M5S Nicola Di Marco. “Dopo le elezioni europee, il presidente Fontana ha quotidianamente avvertito il bisogno di confermare pubblicamente l’assessore Bertolaso, il quale oggi si è spinto fino a rimettere le deleghe nelle mani del presidente: ‘Se c’è qualche situazione che può creare problemi’. Parrebbe evidente che dentro la maggioranza si stia consumando una guerra di potere, intorno all’assessorato al Welfare. Il tutto mentre molti cittadini lombardi, adulti e bambini, sono senza medico di base e le liste d’attesa per esami e visite diventano ogni giorno più lunghe. Non c’è da stupirsi se il servizio pubblico regionale stia implodendo” ha detto, sottolineando poi che “in questo contesto domani il Consiglio regionale sarà chiamato a votare il ‘Piano Socio Sanitario Lombardo 2024-2028’, in pratica le linee guida per il futuro della nostra sanità, scritte da un Assessore che, a quanto pare, non è più gradito nemmeno alla sua maggioranza. Un ‘Piano Socio Sanitario’ che fonda sul presupposto di trattare la nostra salute come un business, un presupposto che il Movimento Cinque Stelle rigetta e che è lontano da quello che chiedono i cittadini lombardi, come confermano le 90mila firme raccolte in pochi mesi attraverso la petizione ‘Lombardia SiCura’».

Bertolaso e Fontana hanno incontrato oggi i rappresentanti istituzionali del territorio (consiglieri regionali, sindaci, presidente della Comunità montana) per fare il punto sulla situazione dell’ospedale di Menaggio. All’appuntamento hanno partecipato anche l’assessore regionale Alessandro Fermi e il sottosegretario Mauro Piazza. “Nulla cambia rispetto alla situazione attuale e ogni eventuale futura decisione sarà concertata con i rappresentanti del territorio” ha detto Bertolaso, ribadendo poi, relativamente alle notizie diffuse dalla stampa locale, come le sue dichiarazioni fossero chiare e inequivocabili. “L’ospedale di Menaggio per noi è una struttura importante. L’ho visitato alcune settimane orsono, è una struttura bellissima che intendiamo valorizzare al massimo nell’ambito di quelle che sono le priorità di una riorganizzazione sanitaria che deve tenere conto sia delle situazioni di cronicità, sia di urgenze e anche di quelli che sono i bilanci, non tanto economico-finanziari, ma della disponibilità di risorse umane”, ha detto. Proprio su quest’ultimo aspetto, Bertolaso, prendendo come esempio quanto accaduto di recente nel presidio di Esine (BS), ha invitato gli amministratori locali a trovare forme di collaborazione, nel caso specifico in materia di affitti calmierati, affinché medici e personale sanitario siano incentivati a dare il proprio apporto all’ospedale di Menaggio.