Mariani sfida Sala: Dal Pgt al Meazza serve un cambio radicale. ‘Appello’ agli elettori di Verdi e Movimento 5 Stelle [videointervista]

“Veniamo da 5 anni in cui l’amministrazione ha fatto delle scelte urbanistiche estremamente criticabili, dalla delibera sugli scali ferroviari alla vicenda dello stadio Meazza”. Così, intervistato da Mianews, Gabriele Antonio Mariani, architetto, primo sfidante ufficiale del sindaco uscente Giuseppe Sala alle prossime elezioni comunali. Mariani sarà sostenuto dalla lista Milano in Comune insieme alla Rete dei comitati cittadini contro il consumo di suolo. “Tutte queste scelte – aggiunge – sono criticabili sotto ogni punto di vista: non portano benefici alla città e curano solo gli interessi degli investitori internazionali. Noi ci candidiamo per dare una svolta a questa politica urbanistica dove l’amministrazione pubblica ha di fatto abdicato a una pianificazione in prima persona demandando tutto ai privati. Io chiedo ai cittadini: cosa è cambiato nelle loro vite con l’avvento di questi magnifici grattacieli da prezzi da 10mila euro al metro quadro fatti solo per i ceti abbienti, che cosa è cambiato nella gestione del verde pubblico? La nostra proposta sarà rivedere immediatamente il Pgt con una revisione radicale e profonda. Ci opporremo fino in fondo a ogni intervento che preveda la rifunzionalizzazione del Meazza e vorremmo anche mettere mano all’accordo sugli Scali ferroviari”. In particolare, sullo stadio, afferma Mariani, “la vicenda del Meazza ci racconta di un ceto politico in Giunta e in Consiglio comunale che o non ha letto i verbali della conferenza di servizio o non li ha voluti leggere”. “Ci sono dei rapporti dei settori del Comune di Milano che criticano fortemente, sia dal punto di vista tecnico che finanziario, la proposta di Milan e Inter. Siamo assolutamente contrari al rifacimento dello stadio San Siro, non c’è nessun margine di trattativa – afferma -. Il nostro obiettivo è quello di mantenere il Meazza così com’è, con un’eventuale sua ristrutturazione secondo le esigenze delle due squadre. Una ristrutturazione che, è stato dimostrato, è possibile fare con la metà dei costi. Ma io aggiungo anche: è così necessaria questa ristrutturazione che riduce il numero dei posti e restituirà ai milanesi uno stadio fatto per le élite, dove i biglietti costeranno molto di più e ci sarà una minor partecipazione popolare? Noi crediamo di no”.

“Siamo rimasti molto stupiti dall’appoggio dei Verdi a Sala, anche perché è un’alleanza che va nella direzione opposta rispetto a tutto quello che hanno detto nell’ultimo anno”. Così, intervistato da Mianews, Gabriele Antonio Mariani, primo sfidante ufficiale del sindaco uscente Giuseppe Sala alle prossime elezioni comunali, sostenuto da Milano in Comune e dalla Rete dei comitati, sulla scelta dei Verdi di appoggiare il sindaco uscente alle prossime elezioni comunali. “Ricordiamo tutti che Elena Grandi (co-portavoce del movimento e assessore al Municipio 1, ndr) disse al sindaco che doveva affacciarsi da Palazzo Marino e chiedere scusa ai manifestanti che in quel momento stavano protestando contro l’abbattimento di alberi decennali al parco Bassini, per costruire un dipartimento del Politecnico. Ricordo però altrettanto bene che il giorno dopo il primo contatto dei Verdi con Sala per valutare una possibile alleanza, un giornalista chiese ai Verdi se pensavano che il sindaco dovesse fare un passo indietro su qualche questione. La risposta di Elena Grandi fu ‘no, nessun passo indietro’. Tutta questo è incoerente con quello che i Verdi hanno sempre detto. Ci auguriamo quindi che il loro elettorato pensi a queste contraddizioni e alle motivazioni che hanno portato i Verdi ad allearsi con Sala, e magari guardino al diverso progetto della nostra coalizione”. Mariani si rivolge, però, non solo all’elettorato dei Verdi, e aggiunge: “La nostra coalizione è fatta da ‘Milano in Comune’ e dalla lista civica ambientalista, a cui aderiscono molti cittadini della rete dei comitati” e “ci rivolgiamo anche al Movimento 5 Stelle, che sta attraversando un momento difficile, di divisione. Non pensiamo che gli elettori del M5S vogliano essere classificati come degli elettori moderati e liberali. Crediamo che il loro contributo, dato in questi anni grazie a Patrizia Bedori in Comune, sia stato molto positivo, quindi parliamo anche a loro”.