Ricette elettroniche, “Nessuno stop dal primo maggio”. La Regione chiarisce sui tempi per la conferma del servizio. Il Pd: “Gestione approssimativa, cittadini in difficoltà”

Dal primo maggio non ci sarà nessuna interruzione del servizio dell’invio delle ricette mediche dematerializzate per chi ancora non ha confermato questa scelta tramite i canali messi a disposizione dalla Regione Lombardia. Lo precisa la Regione riferendo che il 50% dei cittadini che ha il profilo attivo ha confermato il servizio e sottolineando che “è dunque importante proseguire questo percorso di ‘sensibilizzazione’ per consentire a sempre più lombardi di continuare ad usufruire di un servizio sempre molto apprezzato”.

“I cittadini lombardi – spiega l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – hanno ancora un ampio periodo di tempo per effettuare la scelta sulla modalità di ricezione delle ricette elettroniche. La campagna informativa su questo tema, iniziata già da due mesi e che vede il coinvolgimento di ATS, Medici di Medicina Generale e farmacie, proseguirà finché l’adesione non sarà massima”. Per confermare l’interesse a mantenere attivo il servizio, i cittadini possono usare uno dei canali messi a disposizione: online, presso gli sportelli scelta e revoca della ASST di competenza, dal Medico di Medicina Generale/Pediatra di libera scelta, in farmacia o tramite l’app del fascicolo sanitario.

Bertolaso e Fontana la smettano di voltarsi dall’altra parte, sulle ricette sanitarie la Regione ha combinato un incredibile pasticcio e dopo le smentite di ieri la verità sta venendo a galla”, è stata la risposta del capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino, che ha poi sottolineato come “il termine di fine aprile c’era e lo aveva dato la Regione, dire oggi che non era perentorio, dopo i disagi dei giorni scorsi, è una presa in giro”. “Il fatto che i medici non siano stati né informati né coinvolti è addirittura vergognoso, come lo è che il sistema informatico si sia fatto trovare impreparato di fronte all’accesso massivo, del tutto prevedibile, di cittadini che volevano solo fare ciò che la Regione stessa chiedeva loro – ha poi proseguito Majorino, aggiungendo infine che si è trattato di  “una gestione approssimativa e pasticciata che ha messo in difficoltà molti cittadini.”