Smog, patto bipartisan tra sindaci per “Pianura Padana che respiri”

(Foto Mianews)

Sostituzione delle caldaie comunali a gasolio, piantumazione di nuovi alberi, misure per decongestionare il traffico, investimenti sul trasporto pubblico e incentivi per i mezzi sostenibili. Queste sono le misure al centro dell’impegno concreto assunto dai sindaci delle città della Pianura Padana, tra le aree più colpite dall’inquinamento e dal cambiamento climatico. Questo impegno si concretizza nel patto presentato questa mattina al convegno “Le città cambiano aria. Il patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri”, promosso dalle amministrazioni comunali di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso. L’incontro si è tenuto in occasione della Giornata della Terra e hanno presenziato primi cittadini e divulgatori scientifici, tra cui il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore, la giornalista e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti e il giornalista Nicola Saldutti. Nel patto, i sindaci si impegnano ad assumere misure concrete a livello comunale ma chiedono che l’impegno coinvolga le istituzioni nazionali ed europee, anche con dei finanziamenti.

“Chiediamo al Governo italiano – si legge nel patto dei sindaci sul clima – di rendere disponibili con urgenza investimenti dedicati a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente dei trasporti di persone e merci e delle attività agricole ed industriali. Chiediamo investimenti concreti sul finanziamento e la sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nella transizione a mezzi elettrici. Chiediamo anche fondi straordinari per i piani di sostituzione delle caldaie obsolete e, più in generale, per l’efficientamento energetico degli edifici e la riforestazione urbana, in tempi rapidi e con un sistema di erogazione agile ed efficiente. Chiediamo all’Unione Europea di fare la sua parte: perché l’area padana è uno dei casi più critici, per le caratteristiche territoriali e l’alta densità abitativa e produttiva. Crediamo che l’unica soluzione sia un piano straordinario a tutti i livelli. La questione della qualità dell’aria non può essere affrontata solo in modo occasionale e su scala comunale: è una sfida continua e costante che coinvolge tutti gli attori del territorio. Chiediamo un forte coordinamento delle azioni, anche tramite una struttura speciale commissariale, che, in accordo con i nostri Enti e coinvolgendo anche le Regioni, ci aiuti a individuare azioni ed obiettivi possibili; che ci aiuti a raggiungerli anche tramite l’erogazione di fondi e risorse, da affiancare a quelle del Governo, per far fronte ai tanti interventi”.

“Oggi firmiamo questo patto dei sindaci per una Pianura Padana che respiri – ha affermato Sala dal palco – Questo è un tema che interessa tutta la Pianura Padana. È un errore continuare a etichettarlo politicamente. Riguarda tutti noi. Per trovare la sintesi, abbiamo pensato che i sindaci sono più concreti e disponibili a mettersi insieme e questo è l’obiettivo di oggi”.  Sulle misure adottate dalla città di Milano e sul ruolo delle amministrazioni comunali il sindaco ha sottolineato: “Milano ha fatto molto ma non basta. Abbiamo cercato di limitare il traffico con area B e C. Abbiamo elettrificato i mezzi pubblici. Abbiamo fatto il Climate City Contract con l’Ue. Riteniamo che le grandi città abbiano il dovere di prendere l’iniziativa. Le città da sole fanno poco. Le città insistono perché ci siano fondi diretti anche dall’Ue per attuare le nostre politiche. Questo è un tema che colpisce le sensibilità e i comportamenti di tutti. Quando Milano decise di attuare la raccolta differenziata sembrava una tragedia familiare, oggi è la normalità e nessuno tornerebbe indietro. Noi dobbiamo spiegare il perché delle misure. Le città possono e devono imparare e confrontarsi tra di loro. Milano lo fa anche con Città 40, con le altre città del mondo”.

“Per affrontare un tema così grande, bisogna farlo tutti insieme, non si può fare che ogni Comune fa quello che vuole perché rompi le scatole ai cittadini – ha affermato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – Partiamo dai problemi veri, sappiamo che è il riscaldamento delle case che inquina molto e cosa facciamo: chiudiamo le auto un giorno sì e uno no da una parte all’altra? Ci vogliono provvedimenti presi insieme di tutta la val Padana insieme con l’Europa che dovrà anche finanziarci e diciamolo anche ai giovani: l’aria è migliorata negli ultimi anni. I dati sono in sensibile miglioramento però dobbiamo migliorarli ancora di più. Sono qua per dire che, se crediamo nella scienza, guardiamo i numeri non le ideologie e i numeri dicono che dobbiamo pensare non solo all’aria ma anche all’acqua, dobbiamo guardare a 360 gradi i tubi, le discariche” ha concluso il sindaco.

Per il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo “occorre rilanciare anche a livello nazionale la questione di come fronteggiare questa emergenza che è ambientale e sanitaria. Non sono i singoli comuni di singole città in grado di sviluppare una politica sufficiente, occorre una grande iniziativa nazionale perché la politica di accompagnamento alla transizione ecologica e di abbattimento delle emissioni inquinanti non può che essere una politica nazionale”. Il sindaco ha ricordato le misure messe in campo a Torino: “Dall’adozione delle zone a 30 km, alla pedonalizzazione di fronte alle scuole, al rinnovo completo della flotta dei mezzi pubblici, e anche il ricondizionamento energetico dei nostri edifici. Nella sola Torino sono oltre 850 quelli che verranno ricondizionati entro i prossimi cinque anni. Sono politiche importanti ma sono politiche che, se sviluppate solo a scala dalle città metropolitane, non sono sufficienti. Occorre un ragionamento rispetto anche le emissioni inquinanti derivante dall’agricoltura, dei settori industriali e non può che essere fatto a livello di Pianura Padana”.