Mostre, Banksy al Mudec e 660 manifesti da ‘trasformare’ in opere di street art

 

Apre domani al MuDeC la prima mostra mai dedicata a Banksy in un museo pubblico italiano. Banksy, artista e writer inglese la cui identità rimane tuttora nascosta, è considerato uno dei più noti rappresentanti della street art contemporanea e i suoi lavori esprimono sempre, in chiave satirica e provocatoria, posizioni politiche o etiche, in grado di interpretare o influenzare il pensiero collettivo. La sua protesta visuale, insieme all’alone di mistero che circonda la sua figura, hanno conquistato un pubblico ampio e trasversale, costituito in grande maggioranza dai giovani.
Sarà una mostra non autorizzata dall’artista, come tutte quelle a lui dedicate prima d’ora, in quanto Banksy continua a difendere il proprio anonimato e la propria indipendenza dal “sistema”.

“A Visual Protest. The Art of Banksy”, in programma al MuDeC fino al 14 aprile 2019, è un progetto espositivo curato da Gianni Mercurio che raccoglie circa 80 lavori tra dipinti, litografie, serigrafie e print numerati (edizioni limitate a opera dell’artista), corredati di oggetti, fotografie e video, circa 60 copertine di vinili e cd da lui disegnati e una quarantina di memorabilia (adesivi, stampe, magazine, fanzine, flyer promozionali) che raccontano attraverso uno sguardo retrospettivo l’opera e il pensiero di Banksy.
Il percorso risponde alla mission del Museo, che intende fornire a un pubblico più ampio possibile le chiavi di lettura per comprendere (e apprezzare) una forma di espressione artistica capace di attraversare in maniera trasversale tutte le culture contemporanee, dove si è affermata come tecnica in grado di affrontare i grandi temi del presente.
Il MuDeC, inoltre, dal 27 novembre fino al 15 gennaio 2019, proporrà una campagna di comunicazione legata alla mostra che prevede l’affissione in giro per la città di 660 manifesti per dare la possibilità, agli artisti che vorranno esprimersi, di trasformare il manifesto in un’opera. Ogni 15 giorni verranno affissi 220 manifesti, pronti a ospitare le creazioni degli artisti. Poi, come da regolamento comunale, i manifesti verranno sostituiti per dare spazio alle nuove creatività; lo stesso destino, del resto, che subiscono le opere di alcuni street artist, godute solo da poche persone prima della loro cancellazione, strappo, distruzione o furto.

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