Scala, il regista Livermore presenta la Prima: Verdi? Non ha mai cavalcato i ‘like’

Foto di scena dell' Attila (credits Teatro alla Scala)

Ultimi giorni di preparativi al Teatro alla Scala per la Prima del 7 dicembre, con “Attila” di Giuseppe Verdi affidata alla direzione del maestro Riccardo Chailly e alla regia di Davide Livermore. “La serata d’opera più importante del mondo”, l’ha definita il sovrintendente del Teatro Alexander Pereira, che stamane ha presentato alla stampa gli artisti e gli sponsor della serata. “In nessun altro grande teatro esiste un’apertura di stagione come a Milano”. E anche per il regista Davide Livermore “il 7 dicembre è il giorno clou per celebrare l’arte più straordinaria che come italiani abbiamo prodotto e che il mondo ci riconosce”. Livermore ha dato anche qualche anticipazione sull’allestimento.

“Quello che vederemo sarà uno spettacolo che non vivrà di corna e di pelliccia di montone” perché “il lavoro del regista è di fare da decoder tra il tempo e la contemporaneità di Verdi” e della sua opera “e il nostro tempo”, ha detto, aggiungendo che “Verdi non ha mai cavalcato i’like’, è sempre stato la spina nel fianco per la società” denunciandone “i lati oscuri” . Livermore ha inoltre confermato che inizialmente la scenografia prevedeva il crollo di un ponte, a rappresentare in un passaggio dell’opera “lo sfascio etico”, elemento però eliminato dopo la tragedia di Genova. “Non mi interessa fare grandi effetti teatrali a discapito della sensibilità delle persone”. Non mancheranno invece elementi tecnologichi come led integrati alle scenografie, funzionali al racconto della storia. In due scene, come trapelato già i giorni scorsi, ci saranno anche due cavalli vivi. E il regista respinge le critiche arrivate da associazioni animaliste come l’Enpa. “Il Wwf si è espresso chiaramente – ha tagliato corto Livermore – questo è un luogo dove i cavalli sono rispettati e hanno le migliori condizioni per potersi esibire. Sono animali ‘professionisti’, abituati a fare spettacolo, non sono creature a cui creiamo traumi”. Sull’altra polemica dei giorni scorsi, sollevata dal sindaco bergamasco di Cenate Sotto, per una presunta scena blasfema con una statuetta raffigurante la Madonna, il regista ha tagliato corto “non faccio pubblicità a persone che fanno polemiche inutili”. Il maestro Riccardo Chailly ha invece sottolineato come con l’Attila in scena per la Prima continui il “percorso verdiano”. Attila infatti segue Giovanna d’Arco, che aprì a Stagione 2015/2016, e prelude a Macbeth. “Sono contento del lavoro lungo, difficile e complesso che abbiamo fatto e che ogni inaugurazione richiede”, ha detto.

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