Coronavirus, pronto l’hotel per le ‘quarantene’, al via l’accoglienza nelle 300 camere del Michelangelo

Trecento camere d’albergo dell’Hotel Michelangelo di fianco alla stazione Centrale di Milano: spazi dotati di doccia e televisore con la consegna di pasti a orari stabiliti. Saranno queste le dimore temporanee per alcune delle persone in ‘quarantena obbligatoria’ che hanno combattuto e vinto la loro battaglia personale contro il coronavirus, ma che ancora non possono fare ritorno a casa per il concreto rischio di infettare familiari e conviventi. Questa prima settimana vedrà l’avvio della struttura che allargherà la capacità di accoglienza almeno fino al 30 maggio, salvo eventuali proroghe. Le stanze dell’hotel a disposizione sono 290 distribuite su due corpi di fabbrica, uno di 4 e l’altro di 17 piani.
“Saranno le autorità sanitarie a selezionare con una piccola commissione le persone che potranno venire a risiedere in questa struttura. Ci saranno sia persone da poco dimesse dagli ospedali e che ancora rischiano di contagiare i propri familiari e persone che da settimane sono in prima linea per froteggiare questa emergenza. Come medici, infermieri e forze dell’ordine che, vivendo spesso in strutture collettive e che oggi devono stare in quarantena per la sicurezza loro e dei colleghi”, così l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran spiega quali saranno i criteri di selezione per le 300 stanze dell’Hotel Michelangelo, struttura inaugurata oggi e da poco riconvertita in spazio adibito a pazienti Covid-19 ancora in quarantena.
Il progetto, coordinato dal Comune di Milano, vede la partecipazione non solo di Protezione Civile e Regione Lombardia, ma anche realtà pubbliche e private come la proprietà dell’hotel, Gruppo Finleonardo (che ha messo a disposizione la struttura per il solo rimborso di alcune spese), la cooperativa di servizi Proges – che ha in gestione le rsa del Comune al Corvetto, Viriglio Ferrari e Casa dei Coniugi – che supporterà il personale sanitario nella cura dei pazienti e Milano Ristorazione che si occuperà della preparazione e consegna dei pasti. A monitorare lo stato di salute delle persone che risiederanno all’Hotel Michelangelo saranno poi medici e infermieri incaricati da Ats.
“I pazienti Covid-19 che ospiterà la struttura saranno persone completamente autosufficienti, pertanto i dieci operatori della cooperativa Proges non faranno assistenza diretta e non entreranno direttamente in contatto con i pazienti e le loro stanze. Proprio per scongiurare possibili contagi, la pulizia dele stanze verrà effettuata dagli ospiti stessi, mentre noi ci occuperemo della gestione degli spazi comuni”, racconta Luigi Regalia, uno dei coordinatori Proges in servizio presso la struttura.