Centrale dell’Acqua, un racconto in streaming per scoprire un Primo Levi inedito

Primo Levi, testimone, scrittore, uomo di scienza, cultura politecnica e chimico. La Centrale dell’Acqua di MM racconta in una mostra un Primo Levi ‘inedito’ con la mostra, allestita fino al 28 febbraio, intitolata “Primo Levi. Figure”.

Per il momento la mostra può essere visitata virtualmente per le norme anticovid fino a quando tornerà possibile visitarla di persona (con ingresso gratuito). Da oggi è possibile scoprirla anche attraverso il racconto di Luca Montani, direttore comunicazione di MM Spa in un percorso che racconta Primo Levi, uno dei più importanti testimoni della Shoah,  da una prospettiva meno conosciuta.

Dopo una prima assoluta alla GAM di Torino lo scorso anno, viene proposta negli spazi di piazza Diocleziano una  selezione dei lavori in filo metallico realizzati dallo scrittore torinese nel periodo 1955/1975. L’evento è realizzato insieme al Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, col patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah. In mostra 17 lavori molto particolari che raccontano un aspetto poco noto di Levi, testimone, scrittore, uomo di scienza, cultura politecnica e chimico, destinati ad amici o a impreziosire la libreria di casa.

La mostra è stata curata da Fabio Levi (direttore del Centro Studi Primo Levi) e Guido Vaglio. Gli oggetti manufatti di Levi sono stati allestiti con un progetto suggestivo di Gianfranco Cavaglià con Annarita Bertorello che colloca il visitatore in relazione intima con il singolo lavoro di Levi per scorgerne la forza evocatrice e il metodo straordinario di realizzazione. L’allestimento delle 17 opere studiato per la Centrale dell’Acqua dialoga con le significative tracce di archeologia industriale e di memoria del lavoro manuale presenti in Centrale, creando una sincretica risonanza tra le sculture di Primo Levi e la pulizia progettuale ed estetica degli strumenti di ingegneria idraulica di inizio ‘900.