Il Politecnico vara il piano post Covid: 10 milioni di investimenti, aule modulari e nuovi modelli formativi

La didattica del futuro, il potenziamento del diritto allo studio e gli investimenti in laboratori di innovazione e ricerca. Sono questi i tre pilastri del piano di ripartenza post-Covid proposto dal Rettore Ferruccio Resta e approvato dal Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Milano dopo il passaggio in Senato Accademico. “Dopo aver affrontato l’emergenza – sottolinea il Rettore Ferruccio Resta – il Politecnico di Milano si è adoperato in questi ultimi mesi in un grande lavoro di rivalutazione e di riprogettazione. Un atto doveroso per ridefinire il posizionamento e l’attrattività dell’ateneo; per ragionare sull’università del futuro e accelerare processi di innovazione in risposta a nuovi bisogni; per consolidare il rapporto con la città e il territorio, con le imprese e le realtà internazionali. Il danno più grande che potremmo fare a noi stessi e ai nostri studenti è quello di non riuscire a trasformare questo momento, seppur drammatico, in un elemento di vantaggio”. Il Politecnico di Milano – viene riferito in una nota – ha stanziato 10 milioni di euro per il piano di ripartenza post-Covid, risultato di un percorso di riflessioni sviluppate in tavoli interni e confronti internazionali durato quattro mesi. Gli interventi, che riguarderanno la didattica del futuro e la vita all’interno del campus, sono riassumibili in tre macro-aree: nuove esperienze e modelli formativi, aule e spazi studio, spazi per la socializzazione. Nel riprogettare i percorsi formativi sarà valorizzato il percorso fatto in questo ultimo anno, con un’attenzione particolare alle tecnologie sperimentate ogni giorno dai docenti e dal personale nelle aule del Politecnico di Milano durante la pandemia. Saranno quindi promossi dei progetti pilota in alcune direzioni ritenute strategiche, come ad esempio la co-docenza con atenei internazionali, l’utilizzo di laboratori in “digital-twin” (ovvero con simulazione digitale del laboratorio fisico grazie alla realtà aumentata), la disponibilità di registrazioni anche grazie alla piattaforma POK (www.pok.polimi.it) che offre i MOOC (Massive Online Open Courses) sviluppati dal Politecnico. Tutto questo consentirà di ripensare l’organizzazione dell’insegnamento con lo scopo di trovare un equilibrio tra didattica a distanza ed esperienza in aula, riducendo le ore di lezione frontale e promuovendo momenti progettuali a gruppi in presenza. Le aule del futuro al Politecnico dovranno avere un layout flessibile e modulare, così da rispondere alle nuove modalità didattiche pensate per migliorare la qualità dell’esperienza in presenza. Per quanto riguarda gli spazi studio, saranno predisposte delle team-work room, piccoli spazi flessibili distribuiti in tutto l’ateneo per gestire lavori di gruppo in parte a distanza e seguire lezioni online anche in piccoli gruppi. Un forte investimento infine riguarderà inoltre la creazione di nuovi spazi per la socializzazione e il benessere del lavoratore, fondamentali per aumentare la qualità della vita nel campus. Nel suo piano per la ripartenza il Politecnico di Milano mette al centro il diritto allo studio (dsu). Da anni l’ateneo garantisce le borse del dsu a tutti gli idonei. Adesso le opportunità saranno ulteriormente ampliate con due nuove misure: la prima è destinata a studentesse per il riequilibrio di genere in alcuni corsi di studio; la seconda è invece una nuova iniziativa destinata a studenti figli di genitori non laureati. Con queste due misure l’ateneo vuole puntare sull’alta formazione per vincere la complessità delle sfide post-Covid, offrendo pari opportunità a tutti gli studenti. Il Politecnico di Milano ha inoltre varato un piano di potenziamento dei laboratori di ricerca. Sono stati individuati in particolare 17 progetti ritenuti prioritari dall’ateneo: dalle tecnologie per lo spazio alle comunicazioni quantistiche, dai materiali alle stampe 3D di materiali biologici. Tra questi anche l’ampliamento di Polifab, la più grande camera bianca per lo studio e la realizzazione di microsensori per l’intelligenza artificiale, che verrà contestualmente trasferito dal campus Leonardo presso il nuovo hub di innovazione in Bovisa. È, questo, un altro tassello dell’hub di innovazione che nascerà nel Parco dei Gasometri.