Galleria Orsi, in via Bagutta la mostra “Napoleone e Milano”

In occasione del bicentenario della morte di Napoleone, la Galleria Carlo Orsi di via Bagutta ospita, fino al 25 giugno, la mostra “Napoleone e Milano. Tra realtà e mito – L’immagine di Napoleone da liberatore a imperatore”, un insieme di opere che celebrano la figura del generale francese e il suo legame con la città di Milano. Proprio all’indomani del suo ingresso a Milano, il 15 maggio 1796, Napoleone ebbe un incontro con due pittori di grande talento, Antoine-Jean Gros e Andrea Appiani; quest’ultimo è stato il maggior interprete figurativo dell’età napoleonica in Italia e il ritrattista ufficiale dell’imperatore. Ed è proprio partendo dalla figura del grande artista Appiani che la Galleria Carlo Orsi ha selezionato 14 opere provenienti da collezioni private per celebrare questa importante ricorrenza del 5 maggio, bicentenario della morte di Napoleone. All’interno della mostra viene presentato il Ritratto di Alessandro Trivulzio ministro della Guerra (1802 – 1804) di Appiani. L’ufficialità della posa del nobile generale che con le mani impugna la spada, viene smentita dalla fine introspezione del personaggio e dall’emozionante paesaggio sullo sfondo reso attraverso vibrazioni atmosferiche. Tra gli artisti esposti si trova anche Giuseppe Bossi, rivale di Appiani, con il Ritratto di Napoleone Bonaparte (1805). L’artista si era cimentato nell’iconografia napoleonica rappresentando Bonaparte come una divinità o un antico sovrano vestito di porpora nel celebre dipinto con cui aveva vinto nel 1802 il Concorso della Riconoscenza. L’opera si trova oggi presso l’Accademia di Brera.
A completare la sezione dedicata ai ritratti dell’ “uom fatale” vi sono un’altra opera di Giuseppe Bossi “Ritratto di Napoleone appoggiato al globo”, il meraviglioso Busto di Napoleone realizzato in marmo da Lorenzo Bartolini e la Statuetta equestre di Napoleone Bonaparte di Giacomo Raffaelli. La mostra prosegue con una sezione di opere raffiguranti i funzionari e la corte napoleonica tra cui si menzionano la serie di miniature di Giambattista Gigola su avorio, e i luoghi e le vedute dell’epoca.
A chiudere il percorso della mostra – e a testimoniare il perdurare del mito napoleonico nei decenni successivi alla sua morte – è l’opera di Francesco Hayez “Napoleone distribuisce le decorazioni dopo la battaglia di Wagram”. Dipinto commissionato nel 1831 dal conte Carlo Cicogna, barone del Regno Italico e aiutante in campo del Vicerè Eugenio de Beauharnais, che era stato insignito a soli 25 anni della Legion d’Onore per il valore dimostrato in battaglia.