Sala rieletto con il 57,7% dei consensi: “Un risultato storico”. Il vicesindaco sarà ancora Anna Scavuzzo

A scrutinio concluso, alle comunali di Milano il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala è confermato sindaco al primo turno con il 57,7% pari a 277.478 voti. Il candidato del centrodestra Luca Bernardo è secondo e raccoglie 153.637 voti, pari al 31,9%. Il candidato sindaco di Italexit Gianluigi Paragone è terzo con 14.366 voti (2,9%). A seguire Layla Pavone, del Movimento 5 Stelle (2,7% e 12.953 voti) e Gabriele Mariani di Milano in Comune (1,57% e 7.566 voti). Sotto l’1% tutti gli altri otto candidati alla carica di primo cittadino.

Giuseppe Sala è stato eletto al I turno delle comunali di Milano con 277.478 voti assoluti, al I turno del 2016, ne ottenne 224.156 e 264.481 al ballottaggio. Confrontando, quindi, le due tornate elettorale, relativamente al primo turno, Sala ha ottenuto 53.322 voti in più.
Per Luca Bernardo, invece, 153.637 voti, mentre nel 2016, al I turno, Stefano Parisi, candidato del centrodestra, ne ottenne 219.218 e 247.052 al ballottaggio. Per il candidato sindaco del centrodestra, quindi, 65.581 in voti in meno (nel confronto tra il voto del I turno).
Nel confronto tra voti per il candidato sindaco e le liste che lo sostengono, in queste elezioni il centrosinistra ottiene complessivamente 256.075 voti, 21.403 in meno di quelli ottenuti da Sala.
Nel centrodestra, le liste totalizzano 147.383, 6.254 voti in meno di quelli ottenuti dal candidato Bernardo.

In una conferenza stampa, il giorno dopo il voto, Sala ha commentato: “Ieri ho parlato di una vittoria quasi storica per il centrosinistra. Anzi mi sbilancio è storica: abbiamo avuto la duplice combinazione di aver vinto al primo turno e anche in tutti i 9 Municipi”. “Alla giunta ci sto lavorando – ha quindi detto -, vogliamo fare in fretta. Il vice sindaco sarà ancora Anna Scavuzzo, rispetteremo la parità di genere e non mi terrò deleghe perché sono conscio del ruolo che mi aspetta”. “Rispetto al primo turno del 2016 – ha rimarcato Sala – ho preso un quarto dei voti in più, lo dico anche con orgoglio di avere convinto con la mia proposta un quarto degli elettori in più”. “E’ un dato – ha detto ancora – che quello dell’astensionismo è un tema non sta a casa mia. L’ astensionismo è un tema, perché è chiaro che chi fa politica deve contare sul fatto che i cittadini sentano il diritto e il dovere di andare a votare”.