Focus – Stati Generali degli Ingegneri. Il patto di Milano per la “logistica a impatto zero”

Trasportare le merci in città con la ferrovia, consegnarle anche di notte, con furgoni elettrici e cargo bike: questi alcuni dei punti chiave del “Patto per la logistica urbana” di Milano, che ha lo scopo di ridurre l’impatto ambientale della distribuzione dei prodotti a casa, ulteriormente aumentata con la pandemia. Già prima dell’arrivo del Covid nel capoluogo lombardo si contavano oltre 200mila consegne e 500mila viaggi al giorno, con il 50% dei mezzi carichi solo a metà, come ha ricordato agli Stati Generali dell’Ingegneria Salvatore Crapanzano, presidente della commissione Infrastrutture e Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri Milano e Commissione Infrastrutture e Trasporti CROIL. “Il traffico merci urbano sta aumentando e ha impatti sempre più negativi su congestione e qualità dell’aria delle città”, ha evidenziato Crapanzano. Tuttavia – ha aggiunto – “Milano si è occupata moltissimo di persone, ma poco di merci. Ha definito dei vincoli, come Area B, obbligando gli operatori della logistica a correre ai ripari spesso con urgenza e con maggiori costi che in parte si ripercuotono su collettività e clienti”.
Un’opinione condivisa dal presidente di Amat Milano, Alessandro Perego: “Quando parliamo di mobilità in una città è chiaro che la mobilità delle merci e la mobilità delle persone s’intersecano in maniera ineludibile, ma mentre la mobilità delle persone ha trovato tanto spazio, quella delle merci richiede di essere affrontata in maniera molto più seria”. Il “Patto per la logistica urbana” ha proprio questo obiettivo. Strutturato in quattro fasi, prende le mosse da iniziative già esistenti, come la diffusione di postazioni self-service per il ritiro delle merci; la sperimentazione della modalità di consegna di merci farmaceutiche all’interno di Area C con veicoli elettrici e il progetto che ha portato all’individuazione dei percorsi più efficienti per la consegna degli aiuti alimentari ai milanesi in difficoltà durante l’emergenza sanitaria. “Quello che ci serve però non sono solo sperimentazioni, ma un progetto organico integrato”, ha evidenziato Perego, spiegando che il Patto si focalizzerà sull’ottimizzazione dei flussi e la razionalizzazione delle consegne, ma anche “sull’aumento della consapevolezza dei cittadini, che con le loro scelte determinano molte delle soluzioni”.
“Chiedere ai milanesi di cambiare è una cosa che attiene al loro Dna”, ha detto l’assessore comunale alla Mobilità Arianna Censi, plaudendo al Patto per la logistica urbana: “Sperimentare un nuovo sistema di distribuzione delle merci è importantissimo per comprendere che è possibile lavorare meglio, rispettando l’ambiente e le condizioni di lavoro, riuscendo a fornire le risposte in termini di efficienza e di tempi di consegna” di cui la città ha bisogno. Secondo Censi “i risultati di questa sperimentazione, sposata dal Comune di Milano, che l’ha gestita attraverso Amat, saranno molto utili nel confronto con l’Europa e con le altre città”.