#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

 

Su Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

Il Natale solidale di Mission Bambini

Per i bambini che vivono nei contesti disagiati delle periferie delle principali città italiane, il Natale non è sempre un momento di spensieratezza, ma con i regali solidali di Mission Bambini si può donare loro la speranza in un futuro migliore. Le donazioni raccolte con i regali solidali serviranno infatti a sostenere i progetti della Fondazione per combattere la povertà economica ed educativa dei bambini che vivono in famiglie in situazioni di fragilità.
Ampia la scelta dei prodotti tra cui è possibile scegliere il regalo solidale più adatto per amici e parenti: dalle candele per illuminare la casa fino ai classici dolci artigianali. Per chi desidera un’atmosfera natalizia davvero unica e speciale, è disponibile la Candela Christmas Flower che, oltre a illuminare, fiorisce: basta riempire il recipiente di terra, inserire il dischetto in carta riciclata incluso che contiene i semi, aggiungere acqua e sole e la candela si trasformerà in coloratissimi fiori di campo. Il vasetto è decorato con una grafica natalizia in edizione limitata Mission Bambini. Immancabili i dolci della tradizione, pandoro e panettone, prodotti artigianalmente con ingredienti equosolidali e confezionati in un tessuto a stampa colorata realizzato dalle ragazze di una cooperativa in Rwanda. Per chi è appassionato di natura e giardinaggio, è disponibile Naturabox, cofanetto regalo che contiene un vasetto biodegradabile, un dischetto di torba, una bustina con i semi (fiori di campo, erbe aromatiche, peperoncino, girasole, papavero), oltre alle istruzioni per far crescere una pianta. Inoltre, sempre all’interno della box, due card per scaricare dal sito calming.it un pacchetto di musica e suoni per un rilassamento profondo. “Scegliere il Natale di Mission Bambini significa dare un contributo prezioso ai progetti della Fondazione a supporto dell’infanzia in difficoltà e rendere più luminoso il Natale di tanti bambini e delle loro famiglie” commenta Sara Modena, direttore generale di Mission Bambini.

Disabilità, Ariel: ricerca sulle ‘sinergie muscolari’ per migliorare la vita dei bambini

È in diretta online, dalle ore 19 alle 20, l’appuntamento di mercoledì 1 dicembre organizzato da Fondazione Ariel per aggiornare persone con disabilità, genitori, caregiver e operatori sanitari sullo stato dell’arte della ricerca dedicata a migliorare la qualità di vita dei bambini con disabilità neuromotorie. In particolare, l’incontro è l’occasione per raccontare i passi finora compiuti dallo studio Sinergie Muscolari che, lanciato nel 2019 e sospeso per un periodo causa Covid, è ora pronto a ripartire con una nuova fase.
Fondazione Ariel, che da 18 anni si occupa di sostegno e orientamento alle famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) e altre disabilità neuromotorie, segue fin dalla sua nascita progetti di ricerca volti a sviluppare la conoscenza, il trattamento e la cura delle patologie neuromotorie infantili. Il progetto di ricerca Sinergie Muscolari ha preso il via nel 2019 con l’obiettivo di migliorare le cure e l’assistenza dei piccoli pazienti colpiti da disabilità neuromotorie attraverso l’osservazione delle differenze delle sinergie muscolari durante il cammino nei bambini con PCI e nei bambini sani. In questo modo è possibile approfondire la conoscenza delle funzionalità dei muscoli, e in particolare delle sinergie che il sistema nervoso attiva per coordinare il movimento, così da ottenere nuovi parametri di valutazione sui numerosi disturbi neuromotori del sistema muscolo-scheletrico causati dalla PCI. L’obiettivo ultimo è individuare un trattamento personalizzato di fisioterapia e riabilitazione per ogni bambino.
Lo studio è condotto da un team di giovani ricercatori guidati da Nicola Portinaro, chirurgo ortopedico pediatrico e direttore scientifico di Ariel, in collaborazione con l’Istituto STIIMA del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). E sarà proprio il gruppo di ricerca al completo a illustrare il progetto durante il webinar, a cui seguirà una testimonianza della giornalista Anna Maria Gioria (Corriere Invisibili). Al termine dell’incontro i partecipanti potranno porre delle domande in diretta. Modera il giornalista Ruggiero Corcella (Corriere della Sera Salute).
Nell’ambito dello studio sulle Sinergie Muscolari, Ariel ha avviato una campagna di raccolta fondi per sostenere la borsa di ricerca per un fisioterapista che nei primi 6 mesi del 2022 sarà dedicato a raccogliere le adesioni di piccoli pazienti con disabilità disponibili a partecipare alla ricerca e registrare quindi i loro parametri di movimento:
L’incontro dell’1 dicembre è anche l’occasione per lanciare un appello a partecipare alla ricerca rivolto alle famiglie di bambini 8-14 anni con PCI o altra disabilità neuromotoria che non abbiano mai subito interventi (si assicura l’anonimato nei dati raccolti e successivamente elaborati).
“Nei 18 anni di vita di Ariel, abbiamo destinato 500 mila euro alla ricerca medico-scientifica, di cui circa 50mila negli ultimi 2 anni al progetto Sinergie Muscolari” dichiara Nicola Portinaro. “Siamo fiduciosi nei risultati che questa ricerca potrà raggiungere; una ricerca che aspira ad avere un grande valore dal punto di vista medico ma soprattutto a essere il mezzo per esaudire il nostro grande desiderio di migliorare la qualità di vita di un numero sempre maggiore di bambini con disabilità neuromotorie insieme alle loro famiglie”. Per partecipare al webinar è necessaria l’iscrizione. 

Dopo il Black Friday arriva il Giving Tuesday

Martedì 30 novembre si celebra il #GivingTuesday – la giornata mondiale del dono, giorno in cui milioni di persone di tutto il mondo si mobilitano per celebrare la solidarietà. Nato nel 2012 a New York come risposta solidale al consumismo del Black Friday e del Cyber ​​Monday, in Italia è giunto alla sua quinta edizione ed è promosso da AIFR – Associazione Italiana di Fundraising con l’obiettivo di incoraggiare la pratica del dono nel senso più ampio del termine, che si tratti di denaro, tempo, oggetti, ma anche di un sorriso o un semplice tweet.
“La giornata mondiale del dono è un’occasione straordinaria per unirci alle persone di tutto il mondo e diffondere insieme il seme della solidarietà” afferma il Presidente AIFR Marco Cecchini. “É un’opportunità per educare e sensibilizzare al senso del dono e alla sua forza trasformativa. Perché imparando a donare, a dare a chi ha più bisogno, realizziamo il cambiamento. Perché la cultura della generosità è il contributo attraverso il quale plasmare il mondo in cui vogliamo vivere, noi e le generazioni future”.
Numerose le associazioni milanesi e lombarde che hanno scelto di presentare una propria iniziativa. Dalla costruzione di una comunità per persone con disagio psichico ai progetti di assistenza sociopsicologica ai giovani con stress post traumatico provenienti dalla Striscia di Gaza; dal recupero e inclusione dei ragazzi con problemi di dipendenza che frequentano il boschetto di Rogoredo all’accesso ad attività sportive per bambini dei contesti disagiati della periferia di Milano. Nella città di Bergamo si promuove un progetto di turismo responsabile e passeggiate interculturali realizzate da persone migranti; mentre a Como è possibile sostenere una rete ascolto antibullismo e cyberbullismo e un progetto per aiutare tutte quelle figure che sono impegnate nel quotidiano sostegno di altre persone (psicologi, educatori, insegnanti).
Per scoprire tutti i progetti aderenti e dare il proprio contributo basta collegarsi sul sito dedicato.

Somaschi: in aumento i dati sulla violenza contro le donne

“La violenza di genere è un fenomeno intergenerazionale, che avviene per lo più nell’ambito di relazioni sentimentali e familiari. Quasi sempre in principio c’è una progressiva privazione di libertà: dal controllo del telefono, dell’abbigliamento, alla richiesta di attenzioni esclusive. In questa fase la donna fatica a rendersi conto di essere già in pericolo e la consapevolezza della violenza arriva quando è ormai troppo tardi. Intervenire nell’emergenza non basta, è necessario agire il più possibile sul fronte della prevenzione e della sensibilizzazione, coinvolgendo tutta la comunità. Chiunque può diventare una sentinella preziosa contro la violenza”.
Sono parole di Chiara Sainaghi, responsabile dei Centri Antiviolenza di Fondazione Somaschi, realtà che gestisce, tra Milano e hinterland, 12 strutture di aiuto per donne vittime di maltrattamento. Nell’ultimo anno si sono rivolte a questi presidi 530 donne, in aumento rispetto all’anno scorso (erano 491) e per 31 donne con 39 minori è stato avviato un percorso di protezione nelle case rifugio (anche qui un aumento: nel 2020 erano 27 con 33 minori).
Le donne sono per metà italiane e metà straniere (l’anno scorso le italiane erano il 62%), occupate (39%) e con figli minori conviventi (41%). Le fasce di età coinvolte sono un po’ tutte, soprattutto quelle comprese tra i 36 e i 45 anni (24%) e tra i 46 e i 55 (16%). Cresce leggermente la percentuale delle giovani tra i 18 e i 25 anni (dal 5% del 2020 all’8% di quest’anno).
Le tipologie di violenza denunciate sono diverse e spesso unite tra loro. La più frequente è la violenza psicologica (76%), seguita da quella fisica (64%). Raddoppiano rispetto al 2020 i casi di stalking (dal 9 al 18%). In leggero aumento anche i casi di violenza economica (da 16 a 19%) e sessuale (dal 12 a 16%). Alta anche la percentuale della violenza assistita dai figli (dal 30 al 36%).
Gli autori del maltrattamento sono perlopiù i mariti (30%), i conviventi (14%) e i familiari (genitori, figli e altri parenti 12%). La maggior parte delle donne che si sono rivolte alla Fondazione Somaschi hanno richiesto ascolto e informazioni generiche (80%), consulenza legale (30%) e sostegno psicologico (16%).
Consapevoli dell’urgenza di intervenire anche sull’educazione degli uomini violenti o a rischio di esserlo, la Fondazione prosegue nel progetto UOMO (Uomini, Orientamento e Monitoraggio) in collaborazione con altre associazioni e Regione Lombardia.
Per info: 02 84104462 – progettouomo21@gmail.com