Scala, la nuova stagione nel segno dei “grandi direttori d’orchestra”. Meyer: “Aumentano pubblico under 35 e abbonamenti”

Credit: ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

Per la Scala “è l’anno dei grandi direttori di orchestra“: lo ha detto Dominique Meyer, sovrintendente e direttore artistico del Teatro, presentando la stagione 2023-24 del Piermarini, assieme al sindaco Giuseppe Sala, al direttore musicale Riccardo Chailly e al direttore del corpo di ballo, Manuel Legris. Sono oltre 250 gli spettacoli in cartellone tra opera, balletto e concerti.

A gennaio il ritorno di Riccardo Muti, con la Chicago Symphony Orchestra, mentre il ‘Don Carlo’ di Verdi, diretto da Chailly con la regia di Lluis Pasqual apre il 7 dicembre la stagione di 14 titoli d’opera in cui è centrale il territorio italiano. Saranno allestite infatti tre opere di Giuseppe Verdi e due di Giacomo Puccini e con un titolo ciascuno sono rappresentati Antonio Cesti, Luigi Cherubini, Gaetano Donizetti, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni, Jules Massenet, Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Nino Rota, Richard Strauss, Richard Wagner.

Alle Stagioni d’opera e concerti partecipa “una schiera di direttori del più alto livello internazionale”. Si ascolteranno, accanto al direttore Musicale Riccardo Chailly, Alain Altinoglu, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Daniel Harding, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Riccardo Muti, Kirill Petrenko, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann, Lorenzo Viotti, e nel repertorio barocco Giovanni Antonini, William Christie, Marc Minkowski, Philippe Herreweghe.

La stagione di balletto pensata dal Direttore Manuel Legris si compone di 7 titoli che spaziano dai classici ottocenteschi come Coppélia nella nuova veste di Alexei Ratmansky in apertura e La bayadère secondo Nureyev ai grandi titoli del Novecento, dall’Histoire de Manon di MacMillan alla Dame aux camélias di Neumeier e a lavori di Robbins e Balanchine, fino alla ripresa di Madina di Mauro Bigonzetti e Fabio Vacchi. Sul versante contemporaneo si punta anche sui nomi nuovi di Garrett Smith, Sol León e Paul Lightfoot, Simone Valastro.

Il teatro alla Scala attira sempre più giovani. Dominique Meyer ha sottolineato come siano aumentati sia gli abbonamenti che gli spettatori in sala e questi ultimi sono under 35, soprattutto dopo la pandemia, come emerge dai numeri dello ‘stato di salute’ del Piermarini.

“Il pubblico è tornato numeroso alla Scala – ha detto Meyer – nel primo quadrimestre 2023 la saturazione media del teatro è stata del 90% e si tratta di saturazione vera, cioè con biglietti venduti a prezzo nominativo e non all’ultimo momento”. E infatti “il last minute è sceso del 46% rispetto al 2019”.”Questa voce che girava e che non mi piaceva, secondo la quale si poteva andare alla Scala perché si trovavano sempre i biglietti non è più vera. Per andare bisogna prenotare per tempo”, ha commentato.

Il sovrintendente ha poi sottolineato che “i ricavi sono aumentati del 25% rispetto al 2019″ e “nei primi cinque mesi di quest’anno abbiamo già superato i 1,7 mln con la vendita biglietti“.

Il teatro inoltre attrae pubblico “sempre più giovane di prima”. “Rispetto al 2019 uno su tre ha meno di 35 anni – ha riferito Meyer – è un bel risultato e siamo molto felici. Significa che la cosa va avanti”. Sono tornati anche gli spettatori stranieri, ma con diversa provenienza, mancano ancora infatti, a causa della guerra in Ucraina, gli arrivi dalla Russia e dall’Estremo Oriente. “Siamo tornati al 30 per cento di stranieri, li avevamo anche prima della guerra, ma sono il 30 per cento con nuove presenze”.

Quanto agli abbonamenti, lo scorso anno se ne sono contati 1.100 nuovi, in aumento rispetto al passato. “Dal 2014 al 2109 diminuivano ogni anno, c’è stata un’inversione di tendenza”, ha detto Meyer. Oltre ai ricavi, il teatro ha potuto contare nel 2023 anche su 43 mln di euro arrivati da sostenitori privati. “Anche grazie a questo possiamo anticipare l’estinzione del mutuo per i lavori della palazzina via Verdi e questo ci farà risparmiare 500 mln anno”, ha spiegato il sovrintendente.

Nessuna variazione, per la nuova stagione, nel prezzo dei biglietti. La sola differenza sarà che nella prenotazione sarà indicato direttamente il prezzo complessivo e non più il biglietto con l’aggiunta della prelazione”. Fanno eccezione i biglietti della Prima che passano invece da 3.000 a 3.200 euro. “Un aumento necessario perché il prezzo non era stato modificato dal 2017”, ha affermato il sovrintendente.