Le forme più gravi di covid favorite dal ‘gene Neanderthal’.Studio dell’Istituto Mario Negri nella Bergamasca

Foto Regione Lombardia

Sono stati presentati dall’Istituto Mario Negri, nel corso di un convegno ospitato in Regione, i risultati di ‘Origin’, un articolato studio di popolazione che negli ultimi due anni ha visto i ricercatori del Mario Negri impegnati nell’analisi della relazione tra i fattori genetici e la gravità della malattia Covid-19 nella provincia di Bergamo, epicentro della pandemia. Le forme più gravi della malattia, è emerso, sono state riscontrate ‘dal genoma Neanderthal‘.

Presenti al convegno il direttore dell’Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, il presidente della Regione Attilio Fontana e l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso che ha confermato che le nuove vaccinazioni contro il Covid, in Lombardia, salvo imprevisti, partiranno dal primo ottobre. Per l’aumento dei casi in ogni caso, ha detto Bertolaso “non c’è timore ma c’è massima attenzione”.

Lo studio, pubblicato sulla rivista “iScience”, dimostra che una certa regione del genoma umano si associava in modo significativo con il rischio di ammalarsi di Covid-19 e di ammalarsi in forma grave nei residenti in quelle aree più colpite dalla pandemia. La questione alla base dello studio è il perché alcune persone abbiano contratto la malattia in modo severo e perché altre invece abbiano riportato sintomi lievi o non si siano ammalati affatto. Per rispondere a questa domanda lo studio si è rivolto all’intera comunità e hanno aderito 9.733 persone di Bergamo e provincia che hanno compilato un questionario sulla loro storia clinica e familiare riferita al Covid-19. Il 92% dei partecipanti che avevano avuto il Covid si era infettato prima di maggio 2020. Tra questi, 12 persone avevano avuto sintomi già a novembre-dicembre 2019. All’interno di questo campione sono state selezionate 1.200 persone, tutte nate a Bergamo e provincia, divise in tre gruppi omogenei per caratteristiche e fattori di rischio: 400 che hanno avuto una forma grave della malattia, 400 che hanno contratto il virus in forma lieve e 400 che non l’hanno contratto. Le persone che avevano avuto forme più severe di Covid avevano più frequentemente parenti di primo grado morti a causa del virus rispetto ai partecipanti che avevano contratto il Covid in forma lieve o che non si erano infettati. Questo dato evidenzia un contributo della genetica alla gravità della malattia. “La cosa sensazionale – ha commentato Remuzzi – è che 3 dei 6 geni che si associano al rischio di ammalarsi di Covid in forma grave sono arrivati alla popolazione moderna dai Neanderthal, in particolare dal genoma di Vindija che risale a 50 mila anni fa ed è stato trovato in Croazia. Una volta forse proteggeva i Neanderthal dalle infezioni, adesso però causa un eccesso di risposta immune che non solo non ci protegge ma ci espone a una malattia più severa. Le vittime del cromosoma di Neanderthal nel mondo sono forse un milione e potrebbero essere proprio quelle che, in assenza di altre cause, muoiono per una predisposizione genetica”.