“Viva l’Italia antifascista”. Così il sindaco Giuseppe Sala ha concluso il suo discorso per il 54° anniversario della strage di Piazza Fontana, davanti alla sede della Banca nazionale dell’Agricoltura. La stessa frase era stata urlata da un loggionista della Scala, poi identificato dalla Digos, alla Prima del 7 dicembre. “Per Milano il 12 dicembre è una data segnata nella testa e nel cuore di tutti noi”, ha anche detto Sala sottolineando che la “nostra fede incrollabile nella libertà e nella democrazia”. Però, ha detto “esisteva allora e purtroppo ancora oggi c’è una minoranza che crede all’autoritarismo e all’odio: la nostra Milano rifiuta questo atteggiamento”.
“La matrice fascista della strage di piazza Fontana è una verità storica inoppugnabile, che aggrava l’ingiustizia inferta ai familiari e a tutta Milano per la mancata condanna degli attentatori – aveva affermato poco prima il sindaco nel suo intervento -. Milano non rinuncerà mai a cercare la verità su questo attacco, e ogni anno rinnoverà la sua richiesta di giustizia, all’attuale Governo così come ai futuri esecutivi, fino alla fine. Così come non si stancherà mai di far memoria di questa strage. E’ una delle ferite più dolorose mai vissute dalla nostra comunità, ma la sofferenza per i 17 nostri confratelli uccisi è stata accompagnata da un moto per la difesa dei diritti fondamentali che mai più s’è fermato”.
A margine della cerimonia, rispondendo ai cronisti Sala ha anche detto che “sarebbe auspicabile che” la presidente del Consiglio Giorgia Meloni facesse “una dichiarazione di presa di distanza” dal fascismo. “Penso che non ci siano grandi spazi, in fondo sono sempre mezze dichiarazioni quelle che sentiamo – ha affermato – e credo che sarebbe invece auspicabile una dichiarazione di presa di distanza. Ma non solo per la storia del Paese ma perché quando ci guardiamo in giro anche nelle nostra cara vecchia Europa non possiamo dire che non ci siano segnali di fascismo montante”. “Quindi non dobbiamo drammatizzare ma dobbiamo responsabilizzare. Per questo non dobbiamo mai finire di ricordare il dramma che il fascismo è stato per il nostro continente” ha concluso.
La commemorazione si era aperta con il tradizionale corteo da piazza della Scala e con la deposizione delle corone di fiori davanti alla sede dell’ex Banca Nazionale dell’Agricoltura. Oltre al sindaco erano presenti tra gli altri il segretario provinciale dell’Anpi Roberto Cenati, il segretario della Camera del Lavoro di Milano Luca Stanzione e i rappresentanti dei familiari delle vittime. Anche dalla folla si è levato un grido: “Viva l’Italia antifascista”.